Buone notizie per l'occupazione negli Stati Uniti.

Il tasso di disoccupazione, nel mese di dicembre, è salito di due decimi di punto al 3,9%, più di quanto atteso dagli analisti da Bloomberg, le cui previsioni convergevano verso una conferma del 3,7% di novembre.

Lo si legge nelle cifre diffuse dall'Ufficio di statistica del Dipartimento del Lavoro statunitense.

"Ottimi numeri del lavoro appena annunciati!", commenta esultante il presidente Donald Trump.

Risultati positivi anche in termini di posti di lavoro: le nuove buste paga nei settori non agricoli sono addirittura 312mila, contro una previsione mediana da parte degli esperti che si limitava a 184mila unità. E i salari hanno segnato un progresso di 11 centesimi rispetto al mese precedente, a quota 27,48 dollari all'ora, un nuovo passo in avanti che porta la crescita nel 2018 al 3,2%.

Di fronte alle cifre anche il presidente della Fed, Jerome Powell, in guerra con Trump per la politica sui tassi, ha espresso la sua soddisfazione.

I numeri, ha detto intervenendo al meeting annuale della American Economic Association in corso ad Atlanta, sottolineano come il legame tra aumento dei salari e inflazione sia molto più debole oggi rispetto a quanto non lo fosse negli anni Sessanta del secolo scorso: "Abbiamo un tasso di disoccupazione sotto al 4% da nove mesi, l'inflazione è sotto controllo: penso sia un buon risultato".

Inoltre "siamo sempre pronti a cambiare significativamente il corso della nostra politica monetaria se necessario" e la banca centrale statunitense, in tema di rialzo dei tassi di interesse, sarà "paziente nel valutare come si sta evolvendo l'economia".

Una boccata d'ossigeno per i mercati, con il Dow 30 che ha segnato un balzo del 3,03% a 23.372 punti e il Nasdaq del 3,95% a 6.718.

(Unioneonline/D)
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