La frenata ora si sente. I tassi dei mutui continuano a correre e i prezzi del mattone restano alti: il mercato immobiliare rallenta e fa segnare un calo dell’8,7% nel primo semestre del 2023 e le proiezioni dicono che alla fine dell’anno si arriverà al 10,5%. Nell’Isola, dove nel 2022 si sono registrati quasi 31mila compravendite, il calo può tradursi in circa 3mila atti in meno.

Il dossier

Il report del Consiglio nazionale del Notariato evidenzia punte negative del 9,6% a Roma, del 10,3% a Firenze e del 12,4% a Bari. E peggio ancora sono andati i mutui contratti per diventare proprietari, ridotti quasi del 30% a causa della crescita – di cui per ora non si intravede la fine – degli interessi. Al momento il tasso fisso è sopra il 4%, ai massimi dal 2012. E così nel primo semestre dell’anno le compravendite di abitazioni complessive sono passate da 303.375 a 277.052 a livello nazionale, se confrontate con lo stesso periodo del 2022. 

«Per sconfiggere l’inflazione abbiamo creato un problema peggiore, con i tassi attuali nessuno si può permettere un mutuo, le rate in alcuni casi sono quasi raddoppiate rispetto a due anni fa. L’Europa deve riflettere», nota Pierpaolo Tilocca, presidente regionale dell’Ance, l’associazione dei costruttori. 

I prezzi

Anche perché bisogna considerare che in Italia, secondo l’Istat, i prezzi delle abitazioni non rallentano. L’ultimo report (secondo trimestre del 2023) mostra un tasso di crescita del 2% rispetto alla prima parte dell’anno. 

Michele Ruffi

Tutti i dettagli su L’Unione Sarda in edicola e sull’edizione digitale

© Riproduzione riservata