Mense scolastiche, l’Isola è la regione più economica: si paga tra 61 e 64 euro al mese
Cittadinanzattiva: «La Sardegna ampiamente sotto la media nazionale di 85 euro al mese»(Ansa)
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Circa 85 euro al mese: è quanto una famiglia ha speso in media nell'anno scolastico in corso per la mensa di un figlio iscritto rispettivamente alla scuola dell'infanzia e alla primaria. Si tratta di 4,25 e 4,30 euro a pasto.
La regione mediamente più costosa è l'Emilia Romagna con 108 euro mensili (lo scorso anno era la Basilicata) mentre quella più economica è, come nell'anno scolastico precedente, la Sardegna con 61 euro nell'infanzia e 64 euro per la primaria.
Anche quest'anno si registra un incremento delle tariffe seppur poco rilevante (circa l'1%), con importanti variazioni però a livello regionale.
Questi i dati che emergono dalla VIII Indagine sulle mense scolastiche, con la quale Cittadinanzattiva ha analizzato, per tutti i capoluoghi di provincia, quanto paga una famiglia composta da tre persone, due genitori e un figlio minore, con un reddito lordo annuo di 44.200 euro e un Isee di 19.900 euro.
Nel calcolo della quota annuale del servizio di ristorazione scolastica si è ipotizzata una frequenza di 20 giorni mensili per un totale di 9 mesi, escludendo eventuali quote extra, annuali e/o mensili.
«Ogni giorno in Italia quasi 2 milioni di studenti usufruiscono della refezione scolastica, un settore che rappresenta un investimento strategico per la salute pubblica e per lo sviluppo economico del Paese. Tuttavia i dati Istat sulla povertà materiale di tante famiglie e di tanti minori, non possono lasciarci indifferenti e richiedono anzi risposte tempestive e concrete: parliamo nel 2024 del 23% di famiglie a rischio povertà, percentuale che sale al 42% - in aumento del 5% rispetto al 2023 - per chi ha tre o più figli minori. Fra queste ultime il 10,4% (era il 9,5% nel 2023) si trova in grave deprivazione materiale e sociale. In particolare occorre prevedere interventi continuativi, per almeno un quinquennio, per sostenere le famiglie, ma anche potenziare il Fondo per il contrasto della povertà alimentare a scuola, previsto dall'ultima legge di Bilancio e destinato ai Comuni per l'erogazione di contributi per consentire l'accesso gratuito al servizio mensa agli studenti della scuola primaria appartenenti a famiglie in condizioni di difficoltà economiche. A proposito del Fondo, chiediamo di emanare al più presto il decreto attuativo per ripartire le risorse fra gli enti locali», dice Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.
(Unioneonline)