Dalla manovra salta la norma sul Pos. Nel confronto delle ultime settimane con la Commissione Ue sarebbe infatti emerso che con la misura prevista vi fosse il rischio che alcuni aspetti della norma - con la soglia portata da zero a 60 euro per l'obbligo di accettare pagamenti elettronici - contrastassero con i target del Pnrr raggiunti dall'Italia lo scorso anno.

Con un emendamento, il governo dovrebbe sostituire l'articolo in questione, cambiando l'impostazione e inserendo una previsione sui crediti di imposta.

«Il Pos? È un obiettivo del Pnrr e quindi lo stiamo trattando con la Commissione Ue. Se non ci sono i margini ci inventeremo un altro modo per non fare pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti», ha detto la premier Giorgia Meloni.

In tema di pensioni, si va verso la conferma dell'aumento delle minime a 600 euro per gli over e fino all'ultimo si lavora per la piena indicizzazione delle pensioni da ceto medio fino a 5 volte il minimo, come chiesto dalla Cisl.

Un incastro legato alla necessità di trovare coperture e, non a caso, ci sarà un'ulteriore stretta al Reddito di cittadinanza, da 8 a 7 mensilità nel 2023.

Negli emendamenti è annunciata anche la proroga al 31 dicembre della Cilas per il superbonus (mentre per una soluzione allo sblocco dei crediti si lavora nel dl Aiuti quater e in altri provvedimenti). 

Viene fatto slittare inoltre di due mesi lo stralcio delle cartelle fino a mille euro, in cui non rientrano più multe e tributi locali. Ci sono poi un sostegno agli enti locali strutturalmente in deficit, e l'Iva ridotta del 50% per chi acquista direttamente dal costruttore abitazioni in classe energetica A e B. (Unioneonline/l.f.)

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