Un emendamento del governo alla manovra depositato ieri in commissione Bilancio al Senato prevede un ristoro di 105,6 milioni per il 2024 alle regioni Valle d'Aosta, Friuli Venezia-Giulia e Sardegna e alle Province autonome di Trento e Bolzano per gli effetti dell'attuazione del primo modulo di riforma dell'Irpef.

Mentre le regioni ordinarie è previsto un ristoro di 100 milioni per il 2024 per coprire i maggiori costi determinati dall'aumento dei prezzi delle fonti energetiche del 2022 e 2023.

Allo stesso tempo si prevede per le regioni a statuto ordinario una riduzione di 250 milioni di una parte degli stanziamenti per investimenti previsti in un arco di tempo che arriva al 2033. 

Dello stesso “pacchetto” fanno parte le previsioni sulle pensioni di vecchiaia che saranno escluse dalla stretta prevista in manovra per medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari ma saranno invece penalizzate quelle anticipate. Un emendamento precisa in ogni caso che non rientreranno nelle nuove disposizioni tutte le pensioni di coloro che maturano i requisiti entro il 2023.

E, ancora, alcune misure prevedono un fondo con 32 milioni per il biennio 2024-2025 e 42 milioni di euro annui dal 2026 per l'incremento delle risorse destinate ai trattamenti economici accessori del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Risorse per 38,3 milioni di euro annui dal 2024 al 2026 al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo dei vigili del fuoco per la stipula di polizze assicurative per la copertura sanitaria e infortunistica complementare e integrativa.

Infine, qualche giorno in più di tempo richiede l'annunciato emendamento sugli investimenti sui territori e sul Ponte sullo Stretto di Messina, che potrebbe essere inviato a Palazzo Madama lunedì. 

(Unioneonline/s.s.)

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