"Subito i sopraluoghi per rilevare i danni del maltempo", è l'appello della Coldiretti Cagliari.

Le calamità naturali sono sempre più frequenti. In pochi mesi siamo passati da un estremo (siccità) all'altro (continue e frequenti precipitazioni a carattere di temporale e alluvionale). Chi più di tutti subisce queste intemperie è l'agricoltura, massacrata nel giro di pochi mesi prima dall'assenza e ora dalle troppe precipitazioni.

Come non mai questi estremi hanno colpito in maniera indifferenziata tutti i settori dell'agricoltura. Quest'anno piove quasi ininterrottamente. La primavera e l'estate piovosa sono state deleterie per la frutta, le ortive e le foraggere. Agosto, classificato come il più piovoso di sempre (da quanto si rilevano i dati) ha praticamente dimezzato le produzioni di pomodoro, ma ha danneggiato anche la vendemmia.

Le piogge autunnali, accompagnate anche dall'alluvione del 10 ottobre e poi dalla tromba d'aria del 29, hanno praticamente mandato ko l'agricoltura, in particolare del Sarrabus e del Sud Sardegna (con epicentro a Capoterra, Uta e Assemini), causando ingenti perdite per olive e carciofi.

È evidente, anche dalla frequenza di questi fenomeni, che si tratta di eventi frutto dei cambiamenti climatici che stanno procurando danni ingenti all'agricoltura divenuta in questo modo insostenibile, per questo Coldiretti sta chiedendo un forum politico che affronti alla radice il problema e che dia vita ad una nuova agricoltura sostenibile e compatibile con il nuovo clima.

"Allo stesso tempo - precisa il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas - abbiamo scritto e detto durante l'audizione nella Commissione Bilancio in Regione che le avversità atmosferiche di quest'anno stanno superando i danni della siccità dello scorso anno. Per questo è necessario innanzitutto la liquidazione dei 45 milioni stanziati lo scorso anno e contemporaneamente si devono fare i sopralluoghi nelle aziende per rilevare i danni. La tempistica è fondamentale per dare un po' di sollievo ad un comparto messo a dura prova dai tanti danni e dalla crescita dei costi di gestione".
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