Secondo le prime indiscrezioni le discoteche avrebbero dovuto rimanere aperte, con obbligo di terza dose o due dosi più tampone negativo per l’accesso.

E invece alla fine il governo ha deciso, con il decreto approvato oggi, di chiuderle fino al 31 gennaio.

"Siamo distrutti. si è cancellato un intero comparto produttivo del nostro Paese. Da oggi 200mila persone sono a casa senza sapere il motivo per cui loro e solo loro sono a casa e non potranno lavorare”, è il commento di Gianni Indino, presidente Silb dell’Emilia Romagna.

"Trovo intollerabile che si cerchino di risolvere i problemi del Paese sulla pelle di queste persone e queste imprese”, continua.

Domani il sindacato si riunirà “per trovare una condivisione su azioni da intraprendere perché si ponga fine a questo comportamento delittuoso nei confronti del nostro settore”.

(Unioneonline/L)

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