La chiamano "Legge salvasuicidi" ed è nata con la finalità di introdurre norme che pongano fine, quando ciò è possibile, alle situazioni di sovra indebitamento dei soggetti non fallibili.

Nei giorni scorsi ha avuto una importante applicazione in Tribunale dando la possibilità ad un cittadino della provincia di Cagliari di poter affrontare i suoi debiti ed evitare il fallimento.

Il giudice ha omologato il piano del consumatore depositato presso il medesimo Tribunale. Il debitore, rappresentato e difeso dagli avvocati Francesca Valeria Orrù e Stefania Sanna, del foro di Cagliari, aveva contratto diversi debiti: un mutuo bancario e diversi prestiti personali, ai quali non riusciva più a far fronte.

Col supporto dei legali, del consulente di parte, la commercialista Roberta Manca e dell'Occ (Organismo di composizione della crisi, istituito presso il Tribunale), si è valutata la fattibilità del piano, la condotta del consumatore con riguardo alla ragionevole prospettiva di adempimento delle obbligazioni al momento della loro assunzione, e la mancanza di colpa nella determinazione del sovra indebitamento, veniva depositato un piano capace di far fronte agli stessi, con un'importante decurtazione delle somme dovute.

Il giudice ha "omologato" il piano di rientro presentato dai legali che consentirà al debitore di pagare nel tempo i suoi debiti.

"I vantaggi derivanti dall'applicazione della normativa - commentano i due legali Sanna e Orrù - sono chiari e consistono nel possibile ridimensionamento anche dei crediti privilegiati, del blocco del decorso degli interessi sui debiti chirografari, e quindi nella possibilità di ottenere il blocco delle procedure esecutive e l'esdebitazione nel caso di regolare adempimento del piano per debiti non soddisfatti".

La pronuncia di questa sentenza che risale al 22 luglio scorso, è destinata a creare un importante precedente, soprattutto per il Tribunale di Cagliari: apre la speranza a tutti quelli che pensano di non poter far fronte ai propri debiti e che invece possono risollevare le proprie sorti e ricominciare la propria vita in presenza dei requisiti richiesti e di assenza di colpe.

Le cause possono essere le più varie, dalla perdita del lavoro, ad una malattia prolungata o ad una riduzione dello stipendio. Tale situazione, esasperata dalla crisi che ha caratterizzato il nostro tempo, ha portato tantissime famiglie allo sconforto più totale, nell'impossibilità di trovare una via d'uscita.

Il cambiamento, invece, è stato offerto con la Legge 3 del 27 gennaio 2012 che definisce il sovra indebitamento come "una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio liquidabile per farvi fronte, nonché la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni. I soggetti a cui si rivolge sono il consumatore, il piccolo imprenditore, l'imprenditore agricolo, le start up innovative, i professionisti che - chiudono gli avvocati Sanna e Orrù - possono accedere alla procedura della composizione della crisi e trovare un accordo di ristrutturazione del debito o presentare un piano consumatore".
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