Crescono gli occupati in Italia, ma sono tutti uomini.

Lo rivela l’Istat nel suo nuovo report sul lavoro, in cui spiega che le persone con un impiego sono aumentate di 35mila unità su settembre e di 390mila unità su ottobre 2020.

Anche a livello tendenziale l’incremento riguarda soprattutto gli uomini, con 271mila occupati in più (+118mila le donne). 

Se si confrontano i numeri attuali con quelli del gennaio 2021, l’aumento supera i 600mila occupati ed è dovuto esclusivamente alla ripresa del lavoro dipendente (contatti a termine).

Non è ancora però completo il recupero rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020): il numero di occupati è infatti inferiore di quasi 200mila unità.

Sale il tasso di disoccupazione, che a ottobre è stato pari al 9,4% (+0,2% su settembre e -0,6 punti rispetto allo stesso mese dello scorso anno), nonostante tra i giovani scenda al 28,2% (-1,4 punti).

Non si tratta di un dato da leggere in modo negativo, ma che è legato al fatto che le persone in cerca di lavoro nell'ultimo mese sono aumentate di 51mila unità (soprattutto over 24), mentre pesa il calo degli inattivi (-79mila su settembre e -425mila su base annua).

Prosegue anche il calo dei lavoratori indipendenti: a ottobre erano 4 milioni 920mila, con un meno 9mila unità su settembre e meno 132mila unità su ottobre 2020.

Nella giornata di oggi sono arrivati anche i dati Eurostat sulla disoccupazione giovanile nei Paesi dell’Unione europea: in Italia la percentuale è scesa al 28,2% dal 29,6% di settembre. Il tasso italiano è il terzo più alto dopo Grecia e Spagna, dove rispettivamente si registra il 33,2% e il 30,3%.

(Unioneonline/F)

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