È ripreso questa mattina all’alba il presidio e il volantinaggio dei lavoratori che operano nello stabilimento industriale di Porto Torres. Davanti ai cancelli delle portinerie Centrale e Mare i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, unitamente a tutte le federazioni di categoria, metalmeccanici, edili, addetti ai servizi e alla mensa, con il coinvolgimento anche degli operatori alla vigilanza, ai trasporti, alle pulizie, compresi i chimici, coibentatori e ponteggiatori, hanno proclamato lo stato di agitazione dopo il nulla di fatto registratosi negli incontri tenutisi lo scorso 20 ottobre e 9 novembre con la società Eni.

Il cambio appalti, lo spezzettamento delle commesse, la frammentazione degli affidamenti e la contrazione delle risorse disponibili per i lavori hanno indebolito e impoverito tutti i lavoratori, molti sono fuoriusciti dallo stabilimento, altri rischiano di non potervi rientrare.

“Su tutti questi temi non abbiamo ricevuto le risposte che attendevamo – dichiarano i segretari territoriali Cgil, Cisl e Uil - e quindi necessario avviare una mobilitazione per unire i lavoratori che l’Eni ha strumentalmente diviso in tanti piccoli appalti e in tante piccole aziende”.

Lavoratori e organizzazioni sindacali chiedono fortemente il sostegno delle istituzioni politiche locali e regionali. “Più in generale occorre continuare a rivendicare la ripresa degli investimenti sulla chimica verde, - aggiungono i sindacati - i soli capaci di dare certezza alla complessiva tenuta dello stabilimento e accelerare e dare seguito alle bonifiche del sito, affinché si realizzi quello che abbiamo scelto nel 2011”. 

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