La Sider Alloys punta a riavviare le produzioni di alluminio nella fonderia entro agosto e con una lunga lettera al ministero dello Sviluppo economico e al presidente della Regione Sardegna sollecita un tavolo "volto a verificare gli sforzi economici fin qui profusi dalla stessa per la realizzazione del piano industriale e occupazionale".

Nel contempo l'azienda si dichiara "disponibile al confronto e all'avvio di un dialogo con le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, essendo preminente interesse della società la salvaguardia della forza lavoro e il rispetto della dignità dei propri dipendenti".

"La SiderAlloys Italia SPA, in considerazione degli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali e nel tentativo di rafforzare l'impegno per aumentare l'utilizzo di energia da fonte rinnovabile - si legge nella lettera - ha dato l'avvio alle attività di messa a regime dello stabilimento nel Sulcis, con l'obiettivo di contribuire alla transizione energetica, attraverso un modello produttivo sempre più sostenibile per tutto il territorio. E, nel perseguimento di questo obiettivo, ha sempre adempiuto e onorato gli obblighi assunti con il piano occupazionale, nel rispetto della legge e degli accordi sottoscritti a tutela dei lavoratori".

"Malgrado – si prosegue - il mancato rispetto degli impegni da parte di alcuni soggetti istituzionali nazionali sulle tempistiche della sottoscrizione del contratto energia con Enel (ottenuto solo in virtù della fidejussione dell'importo di 50 milioni di euro prestata dall'azienda) e nonostante si siano ottenute tutte le autorizzazioni dovute per la necessaria ripartenza dell'azienda solo nella prima settimana di dicembre 2021, nell'ultimo biennio la società ha comunque provveduto al reintegro di 91 unità (50 in SiderAlloys e 41 in GMS)".

(Unioneonline/D)

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