Dai cuochi più blasonati, degni di hotel extra lusso, agli addetti alle pulizie meno qualificati, passando per tecnici, barman, camerieri e bagnini.

La proposta di lavoro si è trasformata nelle ultime settimane in un appello disperato condiviso da centinaia di imprenditori sardi: “Cercasi con urgenza nuovo personale da assumere in alberghi, ristoranti, bar e campeggi”.

Da nord a sud, dalla costa est a quella occidentale, le strutture ricettive dell'Isola non riescono a trovare lavoratori in vista della imminente stagione estiva. I contratti offerti, sebbene stagionali, sono quasi sempre regolari e con stipendi di tutto rispetto, ma chi è disposto a sottoscriverli sembra essere sparito.

"Assumere nuovo personale è diventata un'impresa quasi impossibile – conferma Carlo Amaduzzi, titolare di una struttura che da anni lavora con successo in Ogliastra – ed è ovvio che l'introduzione dei sussidi ai disoccupati abbia influito negativamente. In tanti, infatti, hanno rifiutato la nostra offerta per non rischiare di perdere gli aiuti. Mi sono quindi ritrovato all'improvviso davanti a un paradosso: l'introduzione del Reddito di cittadinanza era stata concepita proprio per agevolare l'inserimento professionale dei senza lavoro, mentre si è dimostrato il maggiore deterrente per accettare un nuova occupazione”.

(Unioneonline)

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