È una buona annata per gli olivicoltori della Trexenta.

La siccità ha fatto di tutto per mettere in difficoltà una delle produzioni più tipiche dell'agroalimentare sardo, ma alla fine tutto lascia prevedere risultati soddisfacenti sul piano quantitativo e ottimi sotto il profilo qualitativo.

A Guamaggiore, alcuni anni fa, la Giunta ha investito importanti risorse pubbliche per la sistemazione e la conseguente riapertura del frantoio comunale.

"Abbiamo aperto l'attività il primo ottobre e siamo già in grado di fare un bilancio positivo", dice Vittorio Vacca, gestore dell'impianto.

La resa media, per ora, è quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno.

"La crisi non è del tutto superata - sostiene Vacca - ma ci sono buoni segnali, così come c'è una buona richiesta d'olio".

Tendenza confermata da Pamela Pardu, che gestisce l'oleificio di famiglia "Prati d'Olivo" di Senorbì: "È un'annata molto particolare, caratterizzata dalla siccità - dice -, ma fortunatamente l'olivo è una pianta che resiste tantissimo alla carenza idrica".

I conferimenti proseguono, all'insegna della rinnovata fiducia.
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