Confermate le indiscrezioni trapelate ieri: la Commissione europea taglia le stime di crescita del Pil italiano, che nel 2019 dovrebbe attestarsi allo 0,2%

Una forte limatura rispetto a quanto riportavano le previsioni rese note lo scorso autunno, che prospettavano un aumento del Prodotto interno lordo del nostro Paese pari al +1,2%.

La percentuale risulta anche nettamente inferiore dall'1% stimato dal governo nella manovra, approvata lo scorso dicembre.

Nel 2020 il dato dovrebbe segnare poi una accelerazione allo 0,8%.

In base alle stime, il nostro Paese rappresenta il fanalino di coda tra i Paesi dell'Unione, che dovrebbe crescere dell'1% nel 2019 e dello 0,8% il prossimo anno.

"L'economia italiana ha cominciato a perdere slancio all'inizio del 2018", ed è finita in contrazione nella seconda metà dell'anno, col Pil "calato di 0,2% negli ultimi tre mesi", fa sapere Bruxelles.

Ma mentre la frenata iniziale era "largamente dovuta al commercio mondiale meno dinamico, il recente allentamento dell'attività economica è dovuto a una domanda interna pigra, in particolare su investimenti"; pesa inoltre "l'incertezza legata alla policy del Governo e l'aumento dei costi di finanziamento".

Secondo la Commissione, la prospettiva di crescita dell'Italia per "è soggetta ad alta incertezza".

"La previsione di una debolezza dell'economia globale e l'impatto di una accresciuta incertezza della politica sul 'sentiment' e sulle condizioni di finanziamento del settore privato, potrebbe portare a una recessione più prolungata", ammonisce ancora Bruxelles.

I dati dell'Ue sono stati commentati dal ministro dell'Interno Matteo Salvini.

"La Commissione Europea non ha mai beccato una volta le previsioni", ha detto il vicepremier intervistato da "Radio anch'io".

"Secondo me succederà esattamente il contrario, se si rimettono nelle tasche degli italiani venti miliardi l'economia va avanti o va indietro?", ha concluso.

(Unioneonline/F)

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