Mentre Luigi Di Maio e Matteo Salvini litigavano e si lanciavano frecciate in diretta Facebook - da Roma uno, dal Trentino l'altro - Moody's declassava il rating dell'Italia da Baa2 a Baa3, con outlook stabile.

Un declassamento che porta l'Italia un solo gradino sopra al livello spazzatura.

La decisione dell'agenzia di rating è legata al deficit "più alto di quanto atteso" e all'impatto negativo della fase di "stallo su riforme strutturali e fiscali".

Preoccupa il debito insomma, e inoltre "manca un piano coerente per la crescita". In soldoni, secondo la società americana con le ricette del governo gialloverde l'economia italiana non decolla.

L'outlook del Paese invece resta stabile, non è sceso a un livello negativo perché il Paese conserva "punti di forza" nel credito che compensano la sua fragilità a livello fiscale.

Un declassamento atteso, quello arrivato nella serata di ieri. E che non deve preoccupare più di tanto il governo, se da Palazzo Chigi l'unica affermazione che filtra è la seguente: "Il downgrade era previsto".

L'agenzia di rating parla anche di una possibile uscita dall'euro. "Le possibilità sono molto basse al momento", spiega, ma potrebbero aumentare in caso di "ulteriore escalation di tensioni tra il governo e le autorità europee sulla manovra".

E ora le banche del nostro Paese non se la passeranno bene. L'agenzia Fitch, che ad agosto ha portato l'outlook sull'Italia da stabile a negativo, ha segnalato che ciò molto probabilmente porterà a un downgrade dei giudizi su diversi istituti di credito: Banca Nazionale del Lavoro, Credito Emiliano, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit e Unipol Banca.

"Le banche italiane sono direttamente esposte al debito sovrano attraverso le loro posizioni sul debito pubblico italiano, dal momento che spread più ampi su questo debito portano a un'erosione del capitale", ha sottolineato Fitch.

E dopo il downgrade di Moody's, l'Italia ora attende il giudizio di Standard & Poor's.

SALVINI - Il ministro dell'Interno, prima del suo intervento al Forum di Coldiretti a Cerbobbio, fa sapere che il governo "andrà avanti nonostante le agenzie di rating, i commissari europei e qualche incomprensione interna".

"Faccio esercizio yoga per superare i problemi", ha ironizzato il leader del Carroccio. "Siamo qui per rispondere ai problemi degli italiani, non per far saltare i governi o farci impaurire dalle agenzie di rating che in passato hanno dimostrato di fallire i loro giudizi come falliranno questa volta. È una buona manovra e andremo fino in fondo

(Unioneonline/L)

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