Il tasso di disoccupazione è sceso a febbraio all'11,5%, in calo di 0,3 punti percentuali; quello giovanile si attesta invece al 35,2%, in diminuzione dell'1,7%, portandosi ai livelli del 2012.

I dati provengono dalle stime provvisorie dell'Istat, secondo cui gli occupati sono cresciuti di 8mila unità rispetto allo scorso gennaio e di 295mila rispetto a febbraio 2016, risultando nel complesso pari a 22.862.000.

La "risalita" annua riguarda sia i lavoratori dipendenti (+280 mila, di cui 178mila a termine e 102mila permanenti), sia quelli indipendenti (+14mila). Ed è equamente distribuita tra uomini (+144mila) e donne (+150mila).

Su base mensile, si registra invece una crescita di 55mila occupati tra le donne e una riduzione di 47mila tra gli uomini (da cui la differenza di 8mila unità).

L'occupazione aumenta soprattutto tra gli over 50; mentre il tasso totale resta stabile al 57,5%.

A segnalare un forte calo su base mensile è poi la stima delle persone in cerca di occupazione, scese del 2,7% (-83mila unità): un calo che interessa uomini e donne e si mostra più accentuato tra i 15-24enni e gli ultracinquantenni. Mentre le previsioni sui giovani inattivi sono in aumento dello 0,4% (+51mila).

Nonostante la diminuzione stimata, il tasso di disoccupazione italiano resta ancora più alto di quello dell'Eurozona, cha a febbraio (riporta l'Eurostat) è pari al 9,5%: in calo dal 9,6% di gennaio e dal 10,3% di febbraio 2016. Al livello più basso da maggio 2009.

Nella Ue il tasso è invece pari all’8%: giù rispetto all'8,1% di gennaio e all'8,9% di febbraio 2016 (livello minimo da gennaio 2009).
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