“I tempi per programmare i nuovi interventi per contrastare il proliferare delle cavallette nei territori del centro Sardegna, tra Nuorese e Oristanese, sono davvero stretti se vogliamo mettere al sicuro la prossima stagione agraria. La Regione attivi subito un tavolo di lavoro con Associazioni di categoria agricola, Università, Province e Agenzie agricole affinché si pianifichino le attività da far partire già da fine agosto”. È l’appello che arriva dal presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele.

“A detta degli esperti che da mesi seguono la lotta alle cavallette – aggiunge Mele – dobbiamo già intervenire con lievi arature dei campi, con profondità da 5 o 6 centimetri, così da portare in superficie le larve e farle morire al contatto con l’aria. Si tratta di operazioni che permetterebbero di contenere fortemente il numero di questi insetti che hanno devastato pascoli, foraggere e altre numerose colture agricole. Una sorta di pre-intervento, quindi, che ridurrebbe notevolmente l’uso dei disinfestanti, con un impatto ambientale sicuramente più ecocompatibile per la buona salute di animali e piante”.

"Per avviare queste attività – precisa ancora Mele – è tuttavia necessario che la Regione, e nello specifico l’assessorato all’Agricoltura, intervenga con provvedimenti dedicati a svincolare questi territori, con la formula della deroga, da impegni già assunti sulla gestione dei campi, per esempio seguendo alcune misure del Programma di sviluppo rurale come la Difesa del suolo, che legano gli imprenditori agricoli a seguire modalità di coltivazione delle superfici dove si dovrebbe intervenire con le arature contro le cavallette. È necessario, perciò, che nei prossimi 40 giorni siano espletate tutte le azioni necessarie per non causare ulteriori problemi e danni alle aziende già colpite da tale calamità”.

Confagricoltura Sardegna non è nuova a questo genere di appelli ed è stata la prima a ricordare alle istituzioni che una prevenzione accurata e rispettosa dei tempi di intervento è alla base della buona riuscita delle attività di contrasto delle diverse epidemie con cui si trovano a combattere agricoltori e allevatori sardi. “I ristori dei danni, quando e se arrivano, non coprono mai le vere perdite affrontate dalle nostre aziende, ecco che quindi la prevenzione di queste calamità è l’unica vera ricetta vincente per mettere al sicuro il lavoro di migliaia di lavoratori del nostro comparto. In ultimo – la conclusione presidente di Confagricoltura Sardegna – è necessario che si prosegua con il monitoraggio della presenza e degli spostamenti degli sciami. Sono infatti diverse le segnalazioni che ci giungono su cavallette registrate in territori nuovi, dove fino a quest’anno non si erano mai spinte”.

(Unioneonline/v.l.)

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