Ogni euro di investimento della Regione su concerti ed eventi genera un ricavo diretto di quasi 3 euro e le ricadute sul territorio sono da 6 a 8 volte superiori, per un totale tra i 30 e i 45 milioni di euro.

È quanto emerge dal rapporto 2019, il primo studio sul settore nell'Isola, stilato dal Coordinamento unitario dello spettacolo dal vivo della Sardegna che raggruppa 94 imprese culturali, quasi l'80% della totalità dei 124 organismi, riconosciute dalla Regione come operatori professionali.

LO STANZIAMENTO- Per il 2021, nel bilancio regionale approvato in forma tecnica nel mese di febbraio, sono stati stanziati 7 milioni di euro per lo svolgimento nell'Isola di concerti, spettacoli teatrali e di danza.

Ma negli ultimi 10 anni, denuncia il Coordinamento, il contributo della Regione ha visto una progressiva riduzione: nel 2011 ammontava a circa 11 milioni di euro, nel 2019, anno di riferimento dello studio, l'investimento è stato di circa 8 milioni, lo 0,08% di un bilancio complessivo di circa 9,5 miliardi, mentre l'incidenza del settore dello spettacolo (riferita ai soli 124 organismi oggetto della ricerca) sul Pil complessivo della Sardegna è stata nello stesso anno pari allo 0,19%.

“FINANZIAMENTI INSUFFICIENTI” – "In considerazione dei dati inaspettati rappresentati dal nostro settore e dell'importanza dell'investimento in cultura, tanto più in un momento in cui per tutto il Paese è fondamentale puntare alla ripartenza sociale ed economica, chiediamo alla Regione nell'imminente assestamento di bilancio, di integrare con almeno 2 milioni di euro aggiuntivi le risorse da destinare all'art.56 per il 2021 - spiegano i rappresentanti del Coordinamento Marco Benoni, Vincenzo De Rosa e Monica Pistidda - Ricordiamo che gli effetti della pandemia hanno causato quasi l'azzeramento dei ricavi per le attività di spettacolo e per ripartire è necessario un sostegno straordinario che in questo caso assume il significato di un vero investimento".

I DATI – Nel terzo trimestre 2019, dai dati del mercato del lavoro in Sardegna risulta un totale di 4.203 lavoratori impegnati nel settore: 303 a tempo indeterminato, 1103 a tempo determinato, 2.797 autonomi, una media per operatore di 34 unità lavorative (2,5 lavoratori a tempo indeterminato, 9 a tempo determinato e 22,5 autonomi). Più di 2 milioni di euro, cioè il 26,48% del contributo regionale, torna nelle casse dell'erario sotto forma di oneri sociali e contributi.

A fronte di un investimento regionale di 8 milioni, una delle risultanze più significative dello studio è quella sulla produttività diretta: per ogni euro di contributo i ricavi degli operatori del settore finanziati sono pari a 2,83 euro. Ammonta invece a poco più di 23 milioni di euro il totale complessivo dei ricavi nel 2019, che comprende il contributo regionale di 8 milioni 223 mila euro, le somme date dai biglietti e dalla vendita degli spettacoli (6 milioni 587 mila euro), contributi e sponsor privati (1.794 milioni), altri contributi della Regione e nazionali (3.786 milioni) e contributi degli enti locali sardi (1.830 milioni). 

(Unioneonline/v.l.)

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