In Sardegna sono 39.374 le imprese registrate presso la Camera di Commercio guidate dalle donne. Ditte e aziende che operano per operano per lo più nei settori dei servizi alla persona e della pulizia, della moda e delle attività di ristorazione e che sono pari al 23,4% di tutte le attività produttive. 

Ben 4.327 aziende sono gestite da giovani donne (11% del totale delle imprese femminili artigiane) e su tutta la platea delle donne imprenditrici, quasi 5.946 sono alla guida di imprese artigiane.

A scattare la fotografia dell’imprenditoria femminile nell’Isola è Confartigianato Sardegna, in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna.

"Il raffronto tra il 2019 e 2021, tenendo conto che tra le imprese registrate viene conteggiata anche la platea nascosta di quelle cessate, che in attesa di ristori, non hanno ancora chiuso, delinea però una seria difficoltà del settore nel recuperare i numeri pre Covid-19” sottolinea la stessa Confartigianato.

“Il 2020 delle donne imprenditrici ha subìto chiaramente gli effetti della pandemia - afferma la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai – il calo del tasso di occupazione complessivo ha risentito in particolar modo della contrazione relativa ai lavoratori indipendenti: tra questi, le donne sono risultate maggiormente penalizzate”.

“Anche per questo dobbiamo impegnarci a far crescere il numero delle imprese guidate da donne – continua Lai – e le linee del Fondo Impresa Femminile (nella legge di bilancio 2021 sono i 40 mln di euro integrati con ulteriori 400 milioni, secondo quanto previsto dal PNRR), puntano proprio sugli investimenti; il primo per l’avvio dell’attività e sostegno alle nascita delle imprese femminili mentre il secondo per il consolidamento e rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili. L’ultimo punto, invece, è dedicato a programmi e iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale femminile e programmi di formazione e orientamento
verso materie e professioni in cui la presenza femminile è ancora marginale”.

Lai sottolinea anche le due parole d’ordine dell’imprenditoria femminile in Sardegna, ovvero “fatica e resilienza”.

“L’augurio che possiamo, e dobbiamo, farci – conclude Lai – è che ogni donna possa, in tempi brevi, a conquistare ciò che per se è più caro, come: autonomia, rispetto, maternità retribuita per
indipendenti, cambiamento culturale, fiducia, considerazione, condivisione del tempo di cura, libertà di scelta, non dover scegliere tra lavoro e famiglia, tutele, opportunità, sicurezza, parità di competenze, più tempo, nessuna rinuncia e tranquillità”.

Secondo il rapporto di Confartigianato, a livello territoriale, nella vecchia provincia di Cagliari le imprese donna sono 16.114 di cui 2.464 artigiane (15,3% sul totale imprese donna), su Sassari-Gallura sono 12.652 di cui 2.075 artigiane (16,4%), a Nuoro sono 7.456 di cui 1.056 (14,2%) artigiane e a Oristano 3.132 con 350 artigiane (11,2%).

(Unioneonline/l.f.)

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