Ammonta a 2,5 milioni di euro la sanzione emessa dal garante della privacy nei confronti di Deliveroo, la piattaforma su cui si può prenotare la consegna di cibo e altri prodotti. L’accusa è quella di aver trattato in modo illecito i dati personali di circa 8mila rider.

Nel corso delle verifiche però è emersa anche la mancata trasparenza degli algoritmi nella gestione degli addetti alle consegne sia per l'assegnazione degli ordini sia per la prenotazione dei turni di lavoro effettuati.

L’azienda però ha replicato: “La sanzione si basa su una vecchia tecnologia non più in uso, abbiamo già adottato misure correttive”.

In pratica, secondo il garante, Deliveroo ha violato norme nazionali ed europee sulla privacy, disposizioni dello Statuto dei lavoratori e della recente regolamentazione a tutela di chi lavora con le piattaforme digitali. La società, è stato disposto, dovrà fornire ai rider informazioni precise sul funzionamento del sistema di assegnazione degli ordini e individuare misure per tutelare il diritto di ottenere l'intervento umano in grado di valutare compiutamente e, ne caso, correggere in modo sostanziale il funzionamento del sistema.

Tra i punti in discussione, il minuzioso controllo sulla prestazione lavorativa dei rider - attraverso la continua geolocalizzazione del loro dispositivo, che va ben oltre quanto necessario per assegnare l'ordine (per esempio la rilevazione ogni 12 secondi della posizione, la conservazione di tutti i percorsi per 6 mesi) - e mediante la conservazione di una elevata mole di dati personali raccolti nel corso dell'esecuzione degli ordini, tra i quali anche le comunicazioni con il customer care.

Attraverso il sistema emergono scostamenti di pochi minuti rispetto ai tempi stimati (come il ritiro dal cibo dal ristorante o consegna al cliente) o comunque predeterminati (per esempio, il tempo di effettivo spostamento del rider dal luogo in cui ha accettato il pick up). Tutto ciò in violazione dello Statuto dei lavoratori che, per l'utilizzo di dispositivi dai quali possa derivare anche il controllo a distanza del lavoratore, richiede, prima dell'installazione, la sussistenza di esigenze determinate (sicurezza del lavoro, tutela del patrimonio aziendale) e la stipula di un accordo sindacale o l'autorizzazione dell'Ispettorato del lavoro. L'Autorità ha concesso a Deliveroo 60 giorni di tempo per correggere le violazioni riscontrate e ulteriori 90 giorni per completare gli interventi sugli algoritmi.

(Unioneonline/s.s.)

© Riproduzione riservata