Dopo il guasto che si è verificato ieri su una nave che operava la rotta Civitavecchia-Arbatax-Cagliari, l'assessore regionale dei Trasporti Giorgio Todde lancia un appello a Moby-Tirrenia.

"Comprendo la possibilità di un guasto tecnico ma il servizio pubblico di trasporto marittimo deve essere garantito e migliorato", ha detto l’esponente della Giunta Solinas, "chiedo alla compagnia di dotarsi di mezzi più efficienti. Questa tratta non può trasformarsi in un'odissea. Non è la prima volta che la nave non si ferma al Porto di Arbatax, discriminando i passeggeri in viaggio per l'Ogliastra, costretti a sbarcare al porto di Cagliari per poi proseguire il percorso in pullman". 

"I 179 passeggeri a bordo - ha raccontato ancora Todde - non sono stati neanche informati correttamente dell'accaduto, in quanto avrebbero ricevuto la notizia che lo sbarco sarebbe stato impedito dalla Capitaneria e non a causa di un guasto. Questi disservizi non solo ledono il diritto alla continuità territoriale dei sardi, ma penalizzano l'imminente stagione turistica".

UILTRASPORTI: "IL GOVERNO SI OCCUPI DELLA VERTENZA" – Intanto non è ancora stata trovata una soluzione alla vicenda giudiziaria Tirrenia-Cin, con il Gruppo Onorato che ha presentato al tribunale di Milano una richiesta di concordato "in continuità" per salvare i servizi e i seimila dipendenti.

I sindacati premono per conoscere il futuro dei lavoratori.

"Il dissesto finanziario della compagnia italiana di navigazione che dieci anni fa ha acquistato dallo Stato le navi e le rotte di Tirrenia rappresenta, a nostro parere, l’evidenza del fallimento della teoria basata sul principio che sia sufficiente ricorrere alle privatizzazioni per realizzare gestioni sane. Questo per noi non significa che si debba tornare necessariamente allo Stato imprenditore in senso generale, ma lo Stato, soprattutto per quanto riguarda i servizi con onere pubblico, come quelli della continuità territoriale con le isole, avrebbe dovuto monitorare, vigilare ed intervenire senza aspettare questo disastro", hanno dichiarato il Segretario Generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi e il Segretario Nazionale, Paolo Fantappiè.

"Al di là di come si concluderà questa vertenza infinita, tutti i lavoratori e i dipendenti devono essere salvaguardati e tutelati e non condannati ad un oblio che li costringerebbe a perdere il posto di lavoro e quindi la retribuzione", hanno spiegato.

"Il governo non può chiamarsi fuori perché la problematica non riguarda solo il futuro della società bensì riguarda l’intero progetto messo in atto dallo Stato per la continuità territoriale. Serve pertanto un intervento dello Stato affinché sia garantita la mobilità delle persone, del nostro Paese così come il turismo, perché l’Italia ha bisogno di ripristinare gli asset strategici per la sua ripresa e ricostruzione", hanno concluso Tarlazzi e Fantappiè.

(Unioneonline/F)

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