Nel 2016 le entrate tributarie e contributive sono aumentate dello 0,2% rispetto al 2015.

L'incremento è pari a 1,2 miliardi, ed è il risultato della sostanziale stabilità dei tributi (-0,1% pari a -455 milioni) e della crescita dello 0,8% dei contributi (1,66 miliardi di euro).

I dati provengono dal ministero dell'Economia, che sottolinea come l'importo delle entrate tributarie includa "anche le poste correttive (compensazioni delle imposte dirette, indirette e territoriali, vincite lotto) e le entrate degli enti territoriali".

Proprio queste ultime sono in significativa flessione (-15,1%, -10 miliardi) "per effetto delle misure di riduzione della pressione fiscale adottate dal governo".

In particolare, il ministero cita la deduzione del costo del lavoro dall'imponibile Irap (introdotta dalla legge di Stabilità 2015), l'abolizione dell'Imu e della Tasi per le abitazioni principali e le agevolazioni Imu per i terreni agricoli e i macchinari fissi al suolo (i cosiddetti imbullonati).

Nonostante questo calo delle entrate territoriali, il gettito tributario complessivo si mantiene però sui livelli dello scorso anno.

Per quel che riguarda i dati del singolo mese di gennaio 2017, l'aumento delle entrate totali è addirittura del 7,5% (oltre 4,1 miliardi) rispetto allo stesso periodo del 2016. Nello specifico, salgono dell'1,9% quelle tributarie (+668 milioni di euro) e del 17% quelle contributive (+3,51 miliardi).

La crescita del gettito contributivo – rimarca il Mef - è però da imputare alla "diversa tempistica di versamento della prima rata della contribuzione aggiuntiva a favore della Gestione speciale di previdenza dei dipendenti dell'amministrazione pubblica (ex-Inpdap) che nel 2016 era stata posticipata al mese di febbraio".
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