Federalberghi e Confcommercio: «Salari adeguati, le nostre aziende applicano il contratto nazionale»
La replica delle imprese al sindacato, è polemica sulla mancanza di lavoratori stagionaliPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Negli alberghi non è la quantità il problema, ma la qualità dei lavoratori. E l’85% delle strutture paga stipendi regolari».
Non si fa attendere la replica di Federalberghi e Confcommercio alla UilTucs, che collega la carenza di personale nel settore turistico ai bassi salari.
«Non si trovano lavoratori - spiega il presidente di Federlaberghi Sardegna Paolo Manca - perché stiamo formando una nuova classe di professionisti. Se parliamo degli alberghi il problema non è particolarmente grave nel numero quanto nella qualità dei lavoratori», sottolinea, ricordando che «i furbi ci sono sia tra i lavoratori che tra le imprese». Manca evidenzia «il processo positivo di riavvicinamento al settore che sta avvenendo. Con il Covid c'è stata una fuoriuscita di professionisti ci vorranno ancora anni prima di ritornare allo stesso numero di lavoratori formati nel settore».
Il mercato del lavoro sta cambiando, sottolinea Manca, perché oggi «tanti laureati vogliono lavorare nel turismo e in particolare negli hotel». È sbagliato fare «di tutta l’erba un fascio, perché la stragrande maggioranza degli hotel che applica il contratto della Federalberghi, quasi l’85%, paga stipendi regolari».
Alberto Bortolotti, presidente di Confcommercio Sud Sardegna, ricorda invece che la Uil «ha firmato a marzo un rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che prevede un aumento dei salari ed ogni nostra azienda applica quel contratto».
(Unioneonline)