Nei primi nove mesi dello scorso anno la spesa netta per i farmaci in convenzione con il Servizio sanitario nazionale è calata del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2015.

I cittadini hanno quindi pagato oltre un miliardo e 227 milioni di euro di ticket sui medicinali (di cui il 66% è dovuto alla differenza di prezzo rispetto al farmaco equivalente meno costoso).

A questa diminuzione corrisponde però un evidente aumento (+8,7%) dell'esborso per i medicinali acquistati dalle Asl e distribuiti dalle farmacie in regime di distribuzione per conto delle Regioni (il cosiddetto sistema Dpc). E infatti, a fronte del calo delle ricette in regime convenzionale (-1,9%), si registra una rilevante crescita delle prescrizioni in Dpc (+10,4%).

I dati sono stati pubblicati da Federfarma, sottolineando come il calo di spesa e ricette sia legato anche alla revisione del prontuario (stabilita con determina Aifa del 6 ottobre 2015), "che ha previsto una riduzione di prezzo di medicinali di fascia A coperti da brevetto o inseriti nelle liste di trasparenza", e agli interventi "volti al contenimento delle prescrizioni promosse dalle Asl nei confronti dei medici".

La diminuzione della spesa è diffusa in tutte le Regioni, ma risulta particolarmente marcata in Valle d'Aosta (-22,2%, a causa dell'introduzione del ticket fisso per confezione dal 1° gennaio 2016), in Molise (-10,2%) e in Sardegna (-7,5%).

Quanto alle ricette, da gennaio a settembre 2016 sono state oltre 439 milioni, pari in media a 7,24 per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del Ssn sono state invece più di 834 milioni, in diminuzione del -1,4% rispetto al 2015.

Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 13,8 confezioni di medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale.
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