Nuovo passo avanti per la ripresa produttiva nello stabilimento dell'Eurallumina di Portovesme. È stato sottoscritto oggi pomeriggio l'addendum che stabilisce le caratteristiche e i termini per rimettere in marcia la fabbrica. Il documento è stato firmato a Roma dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, dalla presidenza della Regione Sardegna, unitamente agli assessorati del Lavoro, dell'Industria e dell'Ambiente, l'Eurallumina, le organizzazioni sindacali e datoriali.

Obiettivo dell'addendum, il riavvio degli impianti attraverso la riduzione dei costi produttivi ed energetici. L'azienda intende modificare il suo impianto per poter utilizzare bauxiti provenienti dalla Repubblica di Guinea, estratte dalla Rusal - proprietaria dello stabilimento -, che consentirebbero la riduzione del prezzo complessivo della materia prima. Per ridurre i costi dell'energia, l'Eurallumina presenterà al soggetto gestore una nuova domanda di contratto di sviluppo per il finanziamento dell'investimento relativo al progetto di ammodernamento e conversione a gas naturale della raffineria. Invitalia si impegna ad effettuare l'istruttoria dell'istanza di Contratto di Sviluppo.

Per quanto riguarda, invece, il piano finanziario, la società presenterà al Mimit l'istanza di rimodulazione del contratto di programma sottoscritto nel 2008 e la richiesta di proroga (al 31 dicembre 2026) del termine per il completamento del nuovo programma di investimenti. In attesa della ripartenza dell'impianto, le parti si sono impegnate a individuare ogni possibile soluzione, normativamente consentita, che possa supportare il reddito dei lavoratori diretti e indiretti, già in sicurezza perché coperti da ammortizzatori sociali. È stato infine preso l'impegno a monitorare la realizzazione del progetto di rilancio del sito di Portovesme attraverso incontri trimestrali da svolgersi al Mimit, il primo già fissato per il 31 maggio prossimo.

«La firma dell'addendum è una tappa fondamentale che ci si attendeva da tanto tempo, ma non risolutiva, un importante traguardo ma non l'ultimo rispetto agli altri altrettanto fondamentali tasselli propedeutici alla risoluzione definitiva di questa lunga e pluriennale vertenza», commentano le segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uill e la Rsa di Eurallumina. Per i sindacati è «fondamentale dare gambe agli impegni, primo tra tutti l'adozione del nuovo Dcpm per l'energia in Sardegna, dando gambe quanto prima alla realizzazione della dorsale del gas metano di cui l'Eurallumina risulterebbe il maggiore e principale fruitore di gas metano (35/40% rispetto al totale dei volumi), e non da meno, la revoca del regime sanzionatorio che pregiudicherebbe l'avvio degli investimenti, circa 300 milioni di euro, funzionali alla ripartenza dello stabilimento. Senza l'arrivo del gas metano - ribadiscono le sigle - l'Eurallumina non riparte».

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata