Rappresentano il 76 per cento degli addetti e l’80 per cento nei settori marketing e comunicazione. Sono le donne che operano nel mondo dell’accoglienza e dell’ospitalità del turismo nel vino.

Come emerso durante il convegno “Viaggio nell’Italia del vino” che si è svolto a Sassari, nell’auditorium dell’Ipsar (Istituto per i servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera) in occasione dei cinquant’anni del Moscato DOC Sorso-Sennori, l’enoturismo nel nostro Paese ha ripreso quota tanto da far sperare di raggiungere i livelli pre-pandemia del 2019.

Secondo i dati forniti da Roberta Gabrielli di Nomisma per l’Osservatorio nazionale Città del vino, se nelle fasi di produzione in vigneto e in cantina gli uomini raggiungono l’86 per cento del totale tra gli addetti, già nella distribuzione e commercializzazione le donne spuntano un 51 per cento, per dominare nei settori del turismo del vino con un 76 per cento nell’accoglienza e nell’ospitalità e un 80 per cento nel marketing e comunicazione. Anche l’agriturismo è rosa con un sorprendente 75 per cento di quote femminili.

“Ci troviamo con un Pil in generale che cresce più del 3,5 per cento, più di quanto ci si aspettava, e questa crescita nell’estate è arrivata grazie ai servizi, in primis al turismo, il quale sta recuperando a passi da gigante pur essendo stato il settore più colpito in assoluto dal blocco”, ha spiegato, collegata da Bruxelles, Magda Antonioli, presidente dell’Osservatorio turistico nazionale e vice presidente dell’European Travel Commission, ospite d'onore dell’incontro.

Se in riferimento al Pil il turismo rappresenta il 13 per cento del totale, e per l’occupazione rappresenta il 14 per cento, in un’Isola come la Sardegna – è stato rimarcato – è una fonte indispensabile da tutelare.

“La Sardegna è un bacino straordinario, ha fortissimo il turismo balneare ma ha anche un potenziale immenso nell’entroterra – ha sottolineato Iole Piscolla, responsabile Area Turismo e progetti dell’Associazione nazionale Città del vino –. L’Isola ha veramente tutto sotto il profilo dell’offerta e della ricchezza enogastronomica e tutti i numeri per crescere”.

Il presidente nazionale di Città del Vino, Angelo Radica, ha espresso compiacimento per come i dati forniti siano rincuoranti e offrano a una percezione positiva evidenziando l’importanza di guardare alle intenzioni del turista di oggi, che protende verso l’esperienzialità, verso la ricerca di emozioni, e l’enoturismo potrebbe essere in tal senso uno dei riferimenti più gettonati.

Laura Fiori ha parlato invece della storia della Cantina Sorres, che da alcuni anni ha aperto al pubblico le proprie aziende.

Il coordinatore Città del vino della Sardegna, Giovanni Antonio Sechi, ha rivendicato come l’idea di festeggiare le DOC sia nata per volontà della sua associazione, e come in Sardegna sia stata prontamente fatta propria dal comune di Sennori con grande successo.

Altro tema affrontato durante l’incontro è stato quello dei trasporti, un aspetto da implementare con urgenza.

Sono inoltre intervenuti il sindaco di Sennori Nicola Sassu, la vicesindaca e assessora alla Cultura, Elena Cornalis, la dirigente Ipsar, Antonella Piras, la presidente del Consorzio di tutela del moscato Alessandra Seghene, l’enogastronomo Mario Sechi, il comunicatore enogastronomico Tommaso Sussarello e il consigliere regionale Piero Maieli.

(Unioneonline/s.s.)

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