Il sistema dei porti sardi nel 2018 ha gestito 47,7 milioni di tonnellate di merci, che rappresenta il 10% del totale nazionale. Il valore aggiunto generato dal totale dei settori connessi all'economia del Mare è pari a 1,6 miliardi di euro, e il 97% dell'import export dell'Isola viaggia via mare. La Sardegna è la seconda regione italiana, dopo la Liguria, per numero di posti barca, ed è terza per i posti barca oltre i 24 metri.

Gli scali dell'Isola (Cagliari, Olbia, Porto Torres, Oristano, Golfo Aranci, Portovesme e Santa Teresa di Gallura) sono tra le eccellenze italiane nel segmento del Ro-Ro (Roll on Roll off, le navi specializzate nel trasporto di auto e mezzi pesanti gommati): con 10,6 milioni di tonnellate la Sardegna rappresenta il 10% del totale nazionale.

I dati emergono dal rapporto annuale "Italian Maritime Economy 2019" di Srm, il Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo.

Quello di Cagliari in particolare, con 36 milioni di tonnellate di merci, è il quarto porto italiano, il secondo nel settore Oil che rappresenta il 77% del totale delle merci gestite dallo scalo.

Il porto cagliaritano, spiega il report, è però in difficoltà sul settore dei container, per via di alcuni vettori che hanno dirottato il traffico su altri scali del Mediterraneo.

Quanto a numero di passeggeri, i porti sardi rappresentano il 12% del totale in Italia con 6,3 milioni di persone. Il solo porto di Cagliari ha gestito nel 2018 706mila passeggeri, dato in calo del 2,7% rispetto al 2017.

"I nostri studi - osserva il direttore generale Srm Massimo Deandreis - evidenziano un Mediterraneo sempre dinamico. Resta da affrontare per il nostro Paese il tema della competitività portuale perché ormai tutti gli scali dell'area Med stanno effettuando investimenti in infrastrutture e piattaforme logistiche".

(Unioneonline/L)
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