Studiano di più, ottengono risultati migliori nella formazione, eppure nel mercato del lavoro restano penalizzate. Lavorano, ma guadagnano meno degli uomini. Partecipano meno alla vita politica e sociale. E se sono straniere, le difficoltà si moltiplicano.

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Regione, in collaborazione con il Crei-Acli, le Acli della Sardegna e l’associazione Spazi di Ascolto, ha organizzato un ciclo di incontri e iniziative per accendere i riflettori su un quadro complesso: il ruolo della donna nella società contemporanea e le disuguaglianze ancora radicate.

L’iniziativa, che rientra nella campagna regionale “Nessuno è straniero all’Umanità” è un’opportunità per riflettere su quanto ancora resta da fare per una reale parità di genere.

I dati elaborati dal Crei- Acli Sardegna mostrano uno scenario che conferma le criticità strutturali già note: il tasso di disoccupazione femminile in Sardegna è dell’8,8%, superiore a quello maschile (6,8%). Il 42,3% delle donne risulta inattivo, contro il 24,3% degli uomini. Mentre nelle posizioni dirigenziali del settore privato, gli uomini sono nettamente prevalenti. Senza dimenticare che, in quello pubblico, il numero di donne impiegate è maggiore, ma con eccezioni significative, come le Forze Armate.

La disparità salariale è un altro nodo irrisolto: le donne guadagnano meno degli uomini in quasi tutti i settori economici. In alcuni ambiti il divario è impressionante: -32,1% nel settore finanziario e assicurativo, -35,1% nelle attività professionali, scientifiche e tecniche e -39,9% nelle attività immobiliari.

A pesare non è solo la differenza di inquadramento contrattuale, ma anche il part-time involontario e la minore presenza di donne in ruoli apicali.

Oltre alle difficoltà nel mondo del lavoro, le donne sarde – in linea con il dato nazionale – sono meno presenti negli spazi decisionali. La partecipazione politica e sociale femminile resta inferiore a quella maschile, con un gap ancora più evidente tra le donne di cittadinanza non italiana.

Un altro dato inquietante riguarda la sicurezza: le donne rappresentano la maggioranza delle vittime di reati come atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. L’incidenza degli omicidi con vittime femminili in ambito familiare o per mano di partner ed ex partner rimane drammaticamente alta.

L’incontro previsto per domani, alle ore 10, nella sede delle Acli Sardegna in via Roma a cagliari, offrirà un’occasione per discutere questi dati e approfondire le prospettive future.

«Se la Giornata Internazionale della Donna ha un senso, è proprio questo: trasformare numeri e statistiche in consapevolezza e azione. Perché la parità di genere non sia solo una ricorrenza, ma una realtà da costruire, ogni giorno», dicono dalle Acli.

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