"C'è un ritardo di 1800 giorni nella tabella di marcia sulle bonifiche. La rescissione del contratto d'appalto all'Astaldi da parte di Syndial, con un probabile contenzioso fra i due, porterà ad ulteriori ritardi del progetto Nuraghe che il territorio dovrà ancora sopportare".

Il Partito sardo d'Azione riporta all'attenzione delle istituzioni locali e regionali la questione bonifiche a seguito della revoca del contratto di appalto al Raggruppamento temporaneo di imprese Astaldi-Petroltecnica-Furia, per l'esecuzione del progetto "Nuraghe" nel sito industriale.

Lo fa con un sit-in davanti ai cancelli di accesso allo stabilimento Eni-Syndial "perché preoccupati non solo per la messa in sicurezza di un territorio gravemente compromesso dall'inquinamento ma per garantire nuova occupazione in una città figlia dell'industria con oltre 6mila disoccupati", sottolinea il segretario cittadino Psd'az, Ilaria Faedda.

Per il partito dei Quattro Mori "in questo contesto a rischio sono le imprese e le maestranze locali che avevano visto nel progetto di bonifica una opportunità per garantire il reinserimento occupazionale del personale specializzato ereditato dalle imprese in crisi che rischia di restare escluso per sempre dal mercato del lavoro" aggiunge Bastianino Spanu, dirigente Psd'az.

"Il nostro primo cittadino dichiara che Syndial gli avrebbe garantito il rispetto del crono-programma e le stesse ricadute occupazionali. A queste generiche promesse, l'unica cosa che si è sentito di dire è che vigilerà sull'iter", incalza il segretario Faedda "chiediamo pertanto a Syndial il mantenimento degli impegni sottoscritti ed a Wheeler di smetterla di inchinarsi passivamente a decisioni prese da altri e sulla nostra pelle".

Mariangela Pala
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