Per l'economia italiana è più vicino il traguardo di un ritorno sui livelli precedenti lo choc Covid.

Le previsioni di autunno del centro studi di Confindustria indicano che c'è una "risalita più forte delle attese": l'impatto della variante Delta è stato più contenuto di quanto si temeva, non ha frenato l'abbrivio del Pil che nel 2021 è visto in rimbalzo del 6,1% e nel 2022 in crescita di ulteriore 4,1%. 

È una "robusta ripartenza che - nell'analisi del centro studi di via dell'Astronomia, diretto dallo scorso giugno da Alessandro Fontana - riporterà la nostra economia sopra i livelli pre-crisi già nella prima metà del 2022 e non alla fine del prossimo anno come era stato precedentemente stimato. È uno scenario improntato all'ottimismo ma che avverte dei rischi.

"La guardia va tenuta alta", ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che avvia il pressing sulla manovra.

La legge di Bilancio è attesa per la prossima settimana e, per il leader dell’associazione di categoria, è necessario che "nel rispetto del sentiero di riduzione del debito pubblico, accompagni il Paese verso l'uscita dalla crisi economico-sociale legata alla pandemia, attraverso una progressiva uscita dalle misure emergenziali".

Bisogna per questo stanziare "risorse per sostenere la transizione energetica ed ambientale" e "per attuare le riforme strutturali che rappresentano la chiave per irrobustire in modo duraturo il potenziale di crescita del paese".

Inoltre la manovra, "nello spirito del messaggio lanciato dal Presidente del Consiglio Draghi" all'assemblea degli industriali, non deve prevedere "nuove tasse".

Sono "cruciali le misure di sostegno ai processi di ammodernamento del sistema produttivo nell'ottica delle transizioni tecnologiche, ambientale e della riqualificazione del capitale umano, anche per affrontare l'impatto occupazionale di tali transazioni", ha aggiunto, "è necessario accompagnare la transizione energetica con chiare strategie di politica industriale".

Infine, per Bonomi, "occorre che vengano implementate e adeguatamente finanziate proprio da questa legge di bilancio le riforme di accompagnamento" al Pnrr su fisco, ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro. Con la riforma fiscale "va ridotta l'imposizione su imprese e lavoro", "tagliando il cuneo fiscale", con "un intervento sull'Irap ma non di cancellazione nominale per recuperarne il gettito altrove". 

(Unioneonline/F)

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