Oltre 1500 serrande abbassate nell'anno appena concluso, cinque al giorno. Nell'Isola la crisi nel commercio non sembra conoscere tregua e il grafico segna, da tempo, al ribasso. E mentre il comparto continua a mostrare segni di sofferenza, non sembrano certo aiutare i ritardi su alcuni bandi, nati proprio per dare sostegno alle aziende. Come quello della L.R. n° 3/22,  che prevede un aiuto agli investimenti, 40% a fondo perduto,  effettuati  dalle imprese sarde dei settori commercio e somministrazione.

L'accusa parte dal direttore regionale di Confesercenti Gian Battista Piana, secondo il quale «non si può accettare che oltre 35 milioni di euro possano restare fermi, da anni,  nelle casse delle Camere di Commercio anziché alimentare i programmi di crescita  delle imprese operanti in un settore  che negli ultimi anni, più di tutti, ha subito i mutamenti del contesto socio».

Piana accusa e denuncia una situazione non più sostenibile «perché nonostante le aziende abbiano anticipato i fondi da tempo contando sull’aiuto previsto, la situazione non si sblocca». «Il ritardo accumulato – rimarca il direttore di Confesercenti Sardegna – ormai è superiore all’anno, con conseguenze disastrose per gli operatori che avevano effettuato per tempo gli investimenti fiduciosi di poter rientrare dalle esposizioni finanziarie». Da qui la richiesta di un intervento urgente in grado di mettere fine a questa «assurda situazione».

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