Dare l’avvio ad un percorso condiviso che porti ad una riforma del settore Commercio per dargli il necessario slancio. Lo ha detto l’assessore al Turismo e Commercio, Franco Cuccureddu, nel corso della prima riunione con tutti gli stakeholder del settore commercio.

L’incontro ha visto la partecipazione delle associazioni che rappresentano i dipendenti, quindi CGIL, CISL e UIL, sia quelle che rappresentano l'ambulantato, ANA, UGL, sia quelle che rappresentano i piccoli esercizi, Confcommercio, Confesercenti e le altre due minori, oltre a quelle che rappresentano invece le grandi aziende, le grandi strutture, che sono essenzialmente tre, FederDistribuzione, che rappresenta gli imprenditori della distribuzione, la Confindustria del commercio, sia le due Coop. Quella dei consumatori, Lega Coop e la coop dei produttori, che è la Conad e che hanno le loro rappresentanze istituzionali.

«L'obiettivo - ha sottolineato Cuccureddu - era quello di coinvolgerli in questa prima fase di analisi che abbiamo fatto da qualche mese, sull'evoluzione dell'offerta, della domanda, sui consumi, sulla demografia, che chiaramente vanno ad incidere sulla quantità e qualità dei consumi in città. Quindi abbiamo fatto questa fase di analisi che è stata affidata a una società esterna specializzata e poi abbiamo dato un termine di 15 giorni per avere delle indicazioni sulla base delle relazioni, per poter poi definire un testo che prima di portare in Giunta, come disegno di legge, verrà sottoposto nuovamente a loro per un’ulteriore verifica».

L'obiettivo è quello di fare una riforma approfondita, profonda, con un testo unico sul Commercio che metta assieme tutte le nuove norme. La legge attuale è vecchia di vent’anni. L’attuale legge regionale n.5 del 2006 disciplina quattro settori: commercio al dettaglio in sede fissa, commercio al dettaglio su suolo pubblico, attività di somministrazione di alimenti e bevande e commercio all’ingrosso.

«L’attuale legge - ha proseguito l’assessore al Commercio - presenta importanti criticità che suggeriscono una attenta rivisitazione. La Legge attuale è stata pensata in un contesto socioeconomico e evoluzione del commercio completamente diverso da quello attuale e da quello che ragionevolmente ci attende. Basta pensare solo al commercio online che ha intercetto una fetta importante del mercato anche in Sardegna».

(Unioneonline)

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