Boccata d’ossigeno per i trasportatori sardi, alle prese con il caro carburante che da mesi sta mettendo a dura prova le circa 2.500 aziende che, con oltre 7mila dipendenti, veicolano ogni giorno l'87% di tutte le derrate movimentate nell'Isola.

Ora gli autotrasportatori potranno infatti fruire dei 500 milioni di euro che il Governo ha messo a disposizione per mitigare gli effetti del caro gasolio.

Lo annuncia Confartigianato Trasporti Sardegna comunicando la pubblicazione del Decreto Aiuti sulla Gazzetta Ufficiale.

"Un settore, quello dell'autotrasporto sardo che, al primo gennaio di quest'anno, ha registrato una decrescita totale del 2,9%, di cui ben il 5,7% solo nel comparto artigiano - spiega l'organizzazione - Dal 2009, in Sardegna, è scomparso circa il 20% del tessuto imprenditoriale".

A livello provinciale a Cagliari le imprese registrate sono risultate 1.123 di cui 729 artigiane. Rispetto allo scorso anno, nel totale delle imprese di autotrasporto merci, il calo registrato è del 2,9%.

A Nuoro sono 362 (di cui 259 artigiane), con un calo del 2,7%. A Oristano sono 250 (185 artigiane) registrando un -2,3%. Infine a Sassari ci sono 741 imprese, di cui 474 artigiane: le cancellate sono il 3,0%.

Secondo i calcoli di Confartigianato Trasporti Sardegna, i vertiginosi aumenti del costo del gasolio hanno messo a dura prova anche la stabilità delle diverse filiere produttive isolane. "I conti sono presto fatti: un automezzo di 440 quintali di peso complessivo che percorre 150.000 km annui (percorrenza media minima perché il mezzo si ripaghi) e abbia un consumo di 3 km/litro, 'beve' 50.000 litri di gasolio. Ogni centesimo di euro di accise in più sul gasolio quindi 'pesa' su ogni singola motrice per 500 euro l'anno, ovvero ogni 10 centesimi di aumento 'pesa' 5mila euro". 

(Unioneonline/v.l.)

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