Via da oggi all’obbligo per i benzinai di esporre il prezzo medio dei carburanti, pubblicato dal ministero delle Imprese.

Lo impone il decreto legge 5 del 14 gennaio 2023, con cui il governo intende contrastare le speculazioni, migliorare la concorrenza e far abbassare i prezzi.

I gestori avranno 30 giorni di tempo per adeguarsi e, in caso di violazione, sono previste multe da 200 a 2.000 euro.

IN SARDEGNA – Per i benzinai della Sardegna, il prezzo medio esposto sarà quello regionale: l’obbligo scatta entro due ore dall’apertura del distributore, mentre chi opera 24 ore su 24 esporrà i prezzi entro le 10.30. Secondo i dati forniti dal Mimit, che ogni giorno pubblicherà sul sito i valori medi nazionali e quelli regione per regione, in Sardegna per quanto concerne il gasolio il prezzo medio al self è oggi pari a 1,796 euro al litro, per la benzina il dato è di 1,938 mentre per il Gpl (servito) il dato è pari 0,828.

A livello nazionale, la media del self service in autostrada è di 1,984 euro al litro per la benzina e di 1,854 euro al litro per il diesel.

IL CALCOLO – La differenza nei valori medi regionali dipende dalla tipologia di impianti, dalla presenza più o meno diffusa sui punti vendita di altri servizi e attività commerciali e di infrastrutture logistiche per il rifornimento degli impianti stessi.

Quanto alla differenza fra un impianto e l’altro, precisano da Unem, l'Unione energie per la mobilità che raggruppa le principali aziende di prodotti petroliferi, dipende da una molteplicità di fattori, tra cui l’efficienza nella gestione e nell'approvvigionamento, le modalità di servizio, nonché le politiche commerciali del gestore e della azienda che lo rifornisce.

I RINCARI – Nel frattempo, le associazioni dei consumatori denunciano rincari straordinari nelle giornate più calde delle partenze estive con listini fino a 2,5 euro al litro in autostrada. «Non ci sono speculazioni», ha rassicurato il garante dei prezzi, Benedetto Mineo. I rincari delle ultime due settimane, nell'ordine di 4 centesimi, sarebbero in linea con la tendenze dei mercati internazionali. E il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, invita i cittadini a verificare, quando vanno a fare rifornimento, se il prezzo è superiore a quello medio e a segnalare picchi straordinari sul sito del ministero.

Il prezzo al netto della tassazione in Italia sarebbe, per la prima volta, più basso di quello di Germania, Francia e Spagna. Il ministro esclude, quindi, un intervento sulle accise, che secondo Urso sono risorse «ben spese» e servono a finanziare «misure di maggiore impatto per i ceti più bisognosi», dal taglio al cuneo fiscale alle misure per le famiglie numerose.

Sui cartelli con i prezzi medi i gestori di carburanti continuano nel frattempo a dare battaglia e Fegica e Figisc hanno annunciato ricorso al consiglio di stato, per bloccare una misura che secondo loro non porterà vantaggi ai consumatori ed è ritenuta incompatibile con le norme sulla concorrenza.

Mentre Faib chiede di evitare accanimenti sanzionatori, anche perché diversi impianti non avrebbero ancora ricevuto i cartelli. Si scaglia contro le dichiarazioni sulle accise invece Chiara Appendino (M5s), che le definisce una «farsa» e invita a tassare gli extraprofitti se si vogliono aiutare i bisognosi. E anche il Pd con Marco Sarracino attacca: «Secondo il ministro Urso il caro carburante non è una priorità».

(Unioneonline/v.l.)

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