Seppur la soglia dei 2 euro sia al momento stata sfondata solo nelle autostrade della Penisola, la corsa del petrolio inizia a farsi sentire anche in Sardegna.

Il prezzo di benzina e diesel riprende a salire: un litro arriva a costare tra il 10 e il 15 per cento in più rispetto a due anni fa. Il record in questi giorni spetta a Carloforte, sull'isola di San Pietro: la super è a 1,819 euro, circa venti centesimi in più rispetto alle città.

Alla base degli aumenti le nuove tensioni sul fronte Usa-Iran, l'aggravarsi della crisi in Libia e il protrarsi delle difficoltà in Venezuela, che si riflettono sulle quotazioni del greggio e influenzano i listini dei prodotti petroliferi in tutta Europa.

C'è poi la coincidenza, diventata ormai una regola: l'impennata arriva in coincidenza delle feste, in questo caso il lungo ponte pasquale.

I CONSUMATORI - Il Codacons ha già annunciato di aver presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica, tra cui quelle sarde. Nel documento si chiede di aprire indagini su tutto il territorio per la possibile fattispecie di aggiotaggio. "Crediamo ci siano gli estremi per una indagine da parte della magistratura volta ad accertare la correttezza dei rincari dei listini di benzina e gasolio che si stanno susseguendo negli ultimi giorni", spiega il Codacons. "In particolare alle Procure chiediamo di verificare se gli aumenti dei prezzi dei carburanti delle ultime ore configurino possibili speculazioni legate alle partenze degli italiani per i ponti del 25 aprile e 1 maggio, in considerazione dei maggiori consumi di benzina e gasolio da parte di chi si sposta per raggiungere mete di villeggiatura".

Tra le città sarde, Sassari è quella dove si possono trovare i prezzi migliori: benzina a 1,549, diesel a 1,439. Queste le quotazioni "minime", ovviamente per il self service. I prezzi più cari sono invece a Oristano: la benzina arriva a 1,639, il diesel a 1,569.
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