“Vogliamo certezze o da qui non ce ne andremo”.

La rabbia dei dipendenti degli appalti del Comune di Cagliari si è fatta sentire stamane con tutta la sua forza all’ingresso di palazzo Bacaredda. Sono i lavoratori della scuola civica di musica di via Venezia, del servizio rimozioni auto, i giardinieri dei Giardini Pubblici e i custodi della palestra di via Mandrolisai. Da quando qualche mese fa sono subentrate nuove ditte che hanno vinto gli appalti per la gestione di questi servizi, si sono visti dimezzare lo stipendio e l’orario di lavoro.

Un gruppo di lavoratori ha bloccato il traffico per alcuni minuti: “Sindaco Truzzu, scenda a parlare con noi”, hanno gridato. A un certo punto è stato chiuso il cancello dopo che i manifestanti hanno tentato di entrare. “Quando si fanno i ribassi d’asta a pagare sono sempre i lavoratori”, dice Luca Locci, segretario regionale del Sindacato generale di base: “Per 11 anni non ci sono mai stati problemi perché sono sempre stati dipendenti delle cooperative sociali di tipo b, quindi più tutelati”.

(foto Lapenna)
(foto Lapenna)
(foto Lapenna)

Walter Manno, 52 anni, da 31 lavora al servizio rimozioni auto: “Non ci vengono pagati i notturni e i festivi e ora ci viene chiesto di attendere le chiamate direttamente a casa. Dovremo essere reperibili 10 ore consecutive. La situazione sarà pesante, quando verremo chiamati per un intervento, dovremo vestirci e correre in deposito. Vogliamo tornare a svolgere il servizio in deposito”.

Matteo Piga è giardiniere ai Giardini Pubblici: 29 anni e 350 euro in meno in busta paga: “Straordinari e festivi non pagati. Prendo circa 1.100 euro al mese, prima 1.400. Ho un figlio autistico e spendo 1.350 euro al mese tra visite specialistiche, affitto e utenze”. L’assessore al Verde Giorgio Angius ha chiesto loro di mettere per iscritto tutte le istanze; i lavoratori delle rimozioni hanno parlato con il comandante della Polizia municipale Guido Calzia, il quale ha promesso una soluzione, pur sottolineando che certi aspetti non sono di competenza del Comune. L’assessore all’Istruzione Rita Dedola ha invece incontrato i lavoratori della Scuola di musica. Ha proposto il quinto d’obbligo: la ditta appaltatrice potrebbe avere l'obbligo di eseguire le variazioni apportate dal Comune. Significherebbe un aumento di stipendio per i dipendenti.

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