Nello stagno di Mar'e Pontis è calato nuovamente il silenzio. Da oggi i pescatori di Cabras non possono più sparare ai cormorani. Ed ecco che, come per magia, gli uccelli hanno nuovamente invaso il compendio. Un vero e proprio allarme per i 150 operatori che gestiscono lo specchio d'acqua.

Ieri è scaduto il piano di contenimento dei danni provocati dai cormorani. E ancora dalla Regione, proprietaria dello stagno, non è arrivata nessuna proroga. Anche che se dalle rive dello stagno fanno sapere che entro martedì dagli uffici regionali dovrebbe arrivare una nuova autorizzazione.

Un modo quindi per evitare di buttare al vento tutto il lavoro messo in campo nei mesi scorsi. Del resto il piano promosso dall'assessorato regionale all'Ambiente iniziato ad ottobre scorso aveva già dato buoni frutti. Come hanno spiegato gli operatori i cormorani sono diminuiti e non poco. Ma non solo.

La Regione oltretutto, a differenza dello scorso anno, questa volta ha consentito di sparare agli uccelli tutti i giorni e senza nessun limite di orario. Prima invece i pescatori dovevano rispettare precise regole. La percentuale di abbattimento concessa nel 2018 era di appena il 10% della popolazione complessiva nell'Isola. Nulla, in sostanza.

Per il compendio di Cabras appena 350 cormorani in sei mesi. La Regione però, dopo varie proteste, aveva capito che c'era qualcosa da rivedere e così aveva permesso agli operatori di sparare tutti i giorni senza orari. A questo punto non rimane che aspettare la nuova autorizzazione da parte della Regione per continuare ad abbattere i cormorani, quasi 13mila al giorno per sei mesi all'anno, da ottobre a marzo.
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