Seduta di Borsa debole per i principali listini europei, che chiudono tutti sotto la parità, tranne Milano.

Parigi risulta in flessione dello 0,52% e Londra dello 0,34%, mentre sia Francoforte sia Madrid arretrano dello 0,31%.

Con un colpo di coda finale, Piazza Affari riesce invece a terminare gli scambi in lieve rialzo (0,16%), in un quadro in cui l'attenzione di operatori e investitori resta concentrata sulla questione bancaria italiana (specie dopo l'approvazione odierna del decreto salva-risparmio).

Così, le vendite hanno penalizzato ancora i titoli degli istituti di credito: in particolare Bper (-3,45%), Ubi Banca (-2,44%), UniCredit (-2,24%) che prosegue il maxi-aumento di capitale da 13 miliardi.

Fa eccezione Intesa Sanpaolo, che sale dello 0,27% mentre si allungano i tempi per un’eventuale proposta sul controllo di Generali (+0,34%)

Sul listino milanese, sono finite in rosso pure Prysmian (-2,19%) e, nel comparto del lusso, Yoox Nap (-1,77%) e Luxottica (-1,14%).

Chiude in lieve perdita anche Fiat Chrylser (-0,37%), che ha vissuto una giornata assai volatile, nonostante i dati sulle immatricolazioni di gennaio (diffuse dall'associazione dei costruttori europei) dicano che il gruppo ha fatto meglio del mercato: con le vendite di nuove auto al +15,2%, contro un aumento generale del 10,1%.

Sul fronte dei guadagni, sono stati invece premiati i titoli legati all'energia e al settore dei servizi pubblici: come Saipem (+4,1%), Stmicroelectronics (+1,75%) ed Enel (+1,52%).

Per quanto riguarda i titoli di Stato, i rendimenti dei decennali italiani e spagnoli sul mercato secondario sono scesi ai minimi da due settimane: rispettivamente al 2,14% e all’1,6%. Questo perché gli investitori – spiega la Bce - hanno ripreso a comprare i titoli dei Paesi dell'eurozona maggiormente indebitati (è in calo anche il tasso del portoghese, ora al 4%).

Lo spread tra Btp e Bund tedesco si è quindi ridotto a 178,5 punti base. Quello dei Bonos iberici a 124,5 punti.
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