"Non ho la palla di cristallo, se sarà 300, 400 o quant'altro. Certamente questi bond sono nel portafoglio delle banche, se perdono valore intaccano il capitale delle banche".

Dopo la bocciatura della manovra italiana da parte della Commissione europea, il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha parlato dell'aumento dello spread registrato negli ultimi giorni a Piazza Affari in una conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio direttivo.

Nel suo discorso il governatore ha approfondito il tema della delicata situazione economica italiana, causata dal braccio di ferro tra Roma e Bruxelles a proposito della bozza di Legge di bilancio.

Una condizione critica che Draghi ha accostato addirittura a quella che sta vivendo il Regno Unito nel processo di uscita dall'Ue.

"Anche l'Italia, come Brexit e la guerra commerciale, è fra le incertezze per lo scenario economico dell'Eurozona", ha dichiarato Draghi, ricordando che la sfiducia dei mercati e l'andamento in rialzo del differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi ha effetti concreti nell'economia reale.

"Il rialzo dello spread sta causando un rialzo dei tassi per famiglie e imprese", ha dichiarato ancora il presidente della Bce, che si dice comunque fiducioso sul fatto che alla fine "si troverà un accordo" sulla manovra.

CONFERMATA LA FINE DEL QUANTITATIVE EASING A GENNAIO - La Bce ha lasciato i tassi d'interesse invariati: il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. La decisione è in linea con le attese del mercato.

La Banca Centrale Europea ha confermato inoltre che il Quantitative easing - l'acquisto di titoli dei Paesi dell'Eurozona sul mercato secondario - proseguirà fino a dicembre e al ritmo di acquisti di 15 miliardi mensili, e "anticipa che in seguito, se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine, gli acquisti netti giungeranno a termine".

(Unioneonline/F)
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