C'è chi arriva con una sanzione e non sa come pagarla (soprattutto gli anziani), altri chiedono informazioni per l'Erasmus (un periodo di studio universitario all'estero) o perché hanno un'idea imprenditoriale ma nemmeno un euro per farla nascere.

Al banchetto - davanti al Mercato di San Benedetto - i volontari danno una risposta per i problemi più semplici. Per gli altri, c'è sempre la sede delle Acli provinciali in viale Marconi, dove i servizi agli associati sono sempre di più e in molti casi non è richiesto nemmeno l'acquisto della tessera annuale da dieci euro.

Abbiamo diritti che non conosciamo, o che non riusciamo a ottenere perché sepolti sotto una burocrazia che vincerebbe il campionato del mondo. E le Acli, che in Sardegna hanno circa ventimila associati (7.100 nella provincia del Sud) si propongono di scovarli e farli applicare.

"Finanziamo tutto con i tre euro che rimangono a noi del provinciale, sui dieci euro del costo della tessera, e con il cinque per mille che i contribuenti ci assegnano nella dichiarazione dei redditi", spiega Mauro Carta, presidente provinciale delle Acli.

Dal 1945, l'Associazione cristiana lavoratori italiani amplia i servizi offerti agli iscritti e, in generale, alla cittadinanza, nei campi più disparati: "Dai corsi di recupero per chi ha avuto la patente sospesa per ubriachezza - cita il presidente Carta - a quelli che gli insegnanti pensionati delle Acli organizzano per studenti in ritardo con la preparazione".

Un mutuo soccorso, insomma, che accoglie anche i giovani che vogliono fare un'esperienza di volontariato nel servizio civile. La prossima frontiera sarà un telefono amico per gli anziani, ancora in preparazione.

Luigi Almiento
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