Svolgono un lavoro delicato per conto di Ats ma in appalto e, come purtroppo accade nei cambi di commesse, si sono visti decurtare la busta paga e in qualche caso rischiano addirittura di perdere il posto: succede ai 55 lavoratori che avevano un contratto a tempo indeterminato e per anni di sono occupati di garantire prestazioni e sicurezza delle apparecchiature elettromedicali negli ospedali di tutta la Sardegna.

A denunciare la grave situazione e chiedere un intervento urgente all'assessorato alla Sanità è il segretario regionale della Fiom Cgil Roberto Forresu: "È vergognoso il comportamento della società HC Hospital che è subentrata alla Althea - ha denunciato - solo trentasette operatori sono passati al nuovo appalto, per giunta costretti ad accettare un contratto a termine di sei mesi e un cambio di area contrattuale con taglio in busta paga di trecento euro. Gli altri diciotto restano in forza all'Althea ma soltanto per nove ci sarà la prosecuzione delle condizioni attuali in altre sedi mentre per i restanti l'unica garanzia di mantenere il posto sarebbe accettare il trasferimento fuori dalla Sardegna".

La Fiom Cgil chiede l'immediato intervento della Regione per tutelare l'intera forza lavoro: "All'assessore della Sanità chiediamo di rafforzare le richieste di chiarimenti avanzate dall'Ats all'azienda aggiudicataria dell'appalto". Dai chiarimenti chiesti appare infatti evidente che, anche secondo la committente, la HC Hospital non ha rispettato quanto previsto dalle clausole sociali che sanciscono il passaggio dei lavoratori da un appalto all'altro alle stesse condizioni.

"Ciò che sta accadendo invece - ha detto Roberto Forresu - è che ai 55 lavoratori vengono prospettate condizioni umilianti, dopo anni di servizio gli viene negato il contratto a tempo indeterminato e applicate condizioni diverse, o addirittura rischiano di perdere il lavoro perché è evidente quanto sia complicato, anche dal punto di vista economico, trasferirsi di punto in bianco in una sede di lavoro nel resto d'Italia". La Fiom richiama quindi alla responsabilità assessorato e Ats, "perché non può essere tollerato, a maggior ragione in un appalto pubblico, il tentativo di mettere sotto scacco la forza lavoro facendo prevalere la logica dei ribassi e scaricando il costo dei risparmi sulle spalle dei lavoratori".

Per queste ragioni il sindacato - che ha già chiesto un confronto in Prefettura e a stretto giro coinvolgerà anche la Commissione Lavoro del Consiglio regionale - annuncia fin da ora che se la situazione non dovesse sbloccarsi in tempi stretti, verranno organizzate tutte le azioni necessarie per garantire i posti di lavoro e le dovute tutele economiche e professionali.
© Riproduzione riservata