Due porti da Bandiera Blu ad Arzachena con la Marina di Porto Cervo e la Marina di Poltu Quatu che mantengono standard di qualità e di immagine che piacciono al mercato e ai leader mondiali per l’educazione ambientale.

Sono 700 i posti barca nell’approdo della Costa Smeralda di cui 100 per megayacht fino a 120 metri. A luglio e agosto la tariffa base giornaliera vola oltre i 3mila euro per yacht fino a 50 metri, senza contare i costi di acqua, luce e raccolta rifiuti che, annualmente, possono superare i 35mila euro per questo tipo di imbarcazione.

«La conferma della Bandiera Blu assegnata alla Marina di Porto Cervo, asset di Smeralda Holding, è un riconoscimento internazionale che conferma non solo l’eccellenza delle nostre acque cristalline, ma anche la qualità dei servizi, noti e apprezzati in tutto il mondo - dichiara Carmine Sanna, direttore della Marina di Porto Cervo -. Sostenibilità, competenza e professionalità sono fattori che si inseriscono in un contesto di economia territoriale e di indotto gallurese che sa rispondere con elevatissimi standard a una domanda turistica sempre più complessa, importante ed esigente».

E la risposta dal mercato arriva. Malgrado le vicende legate al conflitto in Ucraina, il 2022 ha registrato un incremento del 10% di imbarcazioni ormeggiate rispetto al 2021.

In particolare, sono aumentate le barche di grandi dimensioni, con lunghezza compresa tra i 40 e i 100 metri. Lo sviluppo in questo segmento è stato del 15%. E anche il nuovo anno appare roseo. «Il trend per la stagione 2023, aggiornato alla metà di maggio, registra una tendenza positiva con un + 35% di prenotazioni rispetto al 2022, sempre sulla fascia di unità di grandi dimensioni» conclude Sanna.

Poltu Quatu, altro approdo a cinque stelle dove una settimana in banchina costa fino a 8mila euro, il vessillo della Bandiera Blu sventola a dimostrazione della riuscita degli investimenti fatti dai fondatori fin dagli anni ’70 . Anche se il fiordo ai confini con la Costa Smeralda oggi può ospitare “solo” yacht da 40 metri, c’è un piano di sviluppo da oltre 20 milioni di euro al vaglio della Commissione al Ministero dell’Ambiente con cui si punta a conquistare un altro target.

«Oggi il vero business nel mercato della blue economy si gioca su altri fronti - spiega Francesco Sanciu, membro del consiglio di amministrazione per la sezione sviluppo e investimenti -. Per mantenere alti gli standard e concorrere con le destinazioni più importanti del Mediterraneo, dobbiamo offrire accoglienza a yacht da 100 metri in su, molti dei quali restano in rada tra Porto Cervo, Baja Sardinia e Portisco per poi spostarsi su Cannes e Montecarlo».

Ma i diportisti sono sempre più attenti alla sostenibilità e la risposta di Poltu Quatu, avallata dall’eco-label della Bandiera Blu, sta nei servizi green.

«Pannelli fotovoltaici per alimentare le colonnine elettriche, ma anche la qualità dell’acqua all’interno della marina, i metodi di svuotamento delle sentine o di smaltimento degli oli e dei rifiuti sono determinanti - chiude Sanciu -. Nei prossimi anni vedremo sempre più barche elettriche nei nostri approdi e noi ci prepariamo per rispondere a questa nuova tendenza con servizi ad hoc».

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