Comincia oggi il referendum tra i 12300 lavoratori Alitalia che si devono esprimere sul preaccordo dello scorso 14 aprile tra l'azienda e i sindacati.

Le operazioni di voto, cominciate alle 11 di questa mattina, andranno avanti fino a lunedì 24 aprile alle 16. I seggi elettorali sono nove, tutti tra Roma e Milano.

La consultazione non prevede il raggiungimento di nessun quorum, dunque il risultato sarà immediatamente valido a prescindere dal numero dei votanti.

Se vincesse il sì verrà sottoscritto un accordo "coerente" con il verbale di preaccordo firmato dal governo e dai sindacati.

Il preaccordo, che per il ministro dei Trasporti Graziano Delrio rappresenta il "massimo sforzo possibile per salvare Alitalia", prevede una serie di misure per ridurre i costi ed evitare un numero eccessivo di licenziamenti.

Gli esuberi complessivi scendono a 1700 dai 2037 preventivati, mentre quelli del personale a tempo indeterminato sono di 80 persone, rispetto ai circa 1300 iniziali. Il taglio del costo del lavoro, che inizialmente era del 30%, in seguito al preaccordo è sceso all'8%.

Tra le altre misure annunciate c'è il taglio delle esternalizzazioni, il ricorso alla cassa integrazione straordinaria entro maggio 2017 per due anni, la riqualificazione e formazione del personale e dei miglioramenti in termini di produttività ed efficienza.

Se vincesse il no si aprirebbe invece uno scenario di instabilità per l'azienda, con il rischio di cessazione delle attività. Con la firma del preaccordo infatti Alitalia ritiene di aver tirato la corda al massimo, escludendo qualsiasi altro tipo di intervento.

"Se il referendum dovesse dare un esito negativo si va verso il rischio concretissimo di una liquidazione della compagnia", ha spiegato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.
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