Scatta oggi in via definitiva l'obbligo di indicare nell'etichetta dei prodotti alimentari la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento.

Dopo latte e prodotti lattiero-caseari, dei quali dallo scorso ottobre occorre segnalare l'origine, la fase-due della rivoluzione dell'etichettatura si applica ai prodotti alimentari preimballati, come pasta, biscotti, caffè, zucchero, di cui deve essere indicato il luogo di produzione.

Una misura vista positivamente dalle associazioni di coltivatori e dei consumatori.

"Stiamo procedendo sulla strada giusta. L'auspicio è che il nuovo governo acceleri questo percorso di trasparenza sull'origine del cibo. È fondamentale indicare in etichetta lo stabilimento di lavorazione, ma continueremo la nostra battaglia affinché sia esteso anche e soprattutto l'obbligo di indicare in etichetta, per tutti gli alimenti, l'origine degli ingredienti", ha detto Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti.

Secondo Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, il provvedimento è fondamentale ma non ancora sufficiente: "Pensiamo, infatti, a quanti prodotti acquistano la "cittadinanza" sarda solo perché sono stati trasformati nella nostra regione. Sono diversi quelli che troviamo negli scaffali con in etichetta il simbolo dei 4 Mori di cui però non conosciamo l'origine degli ingredienti".
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