"Abbiamo registrato l'interessamento da parte del Ministro degli Esteri Di Maio che rispetto alla vertenza Air Italy starebbe dialogando direttamente con la proprietà per chiedere il blocco delle lettere di licenziamento e abbiamo ribadito la disponibilità della Regione per trovare ogni soluzione e strada percorribili affinché si attivino le migliori forme di tutela dei lavoratori, anche attraverso l'utilizzo dei fondi Feg appena ottenuti".

Così l’assessore regionale al Lavoro, Alessandra Zedda, al termine del tavolo interministeriale a cui hanno partecipato - oltre ai rappresentanti dei lavoratori - i viceministri dello sviluppo economico, Alessandra Todde, delle Infrastrutture, Teresa Bellanova, e le due regioni coinvolte, Sardegna, appunto, e Lombardia.
"Dispiace l'assenza della proprietà – ha aggiunto Zedda – che non ha voluto presenziare neanche oggi al tavolo per trovare una soluzione. Rimaniamo fiduciosi che nel decreto mille proroghe possa essere inserito il provvedimento per la proroga della Cassa integrazione. Ci auguriamo che ognuno dei soggetti coinvolti faccia la sua parte per arrivare a una soluzione che non sia il licenziamento dei lavoratori di Air Italy". 

E mentre la Farnesina “dialoga” con il Qatar e Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo chiedono che "il governo fermi l'invio delle lettere di licenziamento" dei lavoratori, la situazione Air Italy continua a suscitare numerose reazioni politiche.

Il Pd, attraverso la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura, parla di “inaccettabile l'inerzia”, sottolineando “il palese disinteresse dimostrato finora dal Governo per i 1.300 lavoratori di Air Italy che stanno per essere licenziati".

Fratelli d’Italia, invece, sottolinea “l’ennesimo nulla di fatto al tavolo convocato dal governo sul caso Air Italy, dove il solo Sottosegretario Bellanova ha rappresentato l'esecutivo e spiccava l'assenza – gravissima - dei liquidatori della società. Dal 1 gennaio i lavoratori della compagnia aerea posta in liquidazione a febbraio 2020 si troveranno senza alcun ammortizzatore sociale e con la prospettiva di un licenziamento immediato. In questa situazione drammatica il governo non ha finora ritenuto opportuno stanziare in Legge di Bilancio i fondi per la CIG 2022 adducendo come motivazione la mancata richiesta di attivazione da parte dell'azienda, lasciando quindi i lavoratori anche nell'impossibilità di agire legalmente contro l'azienda. Siamo ormai oltre il punto di non ritorno e il governo deve chiarire”.

(Unioneonline/l.f.)

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