"Non è pensabile che si continui a perseverare con questo assurdo monopolio dell'Aias che ha ampiamente dimostrato di essere inadempiente ed inaffidabile: mi rivolgo al Presidente Solinas, si abbia il coraggio di prendere atto del fallimento dell'azienda e si vada oltre rivedendo e correggendo il progetto pubblico - privato di Sas Domos che appare l'unica prospettiva percorribile emersa finora".

Salvatore Drago, coordinatore regionale dell'Unione Sindacale di Base, cerca di rompere il silenzio ripiombato sulla vertenza. La situazione delle retribuzioni rimane cristallizzata ad un cumulo di arretrati che balla sempre tra i 9 ed i 10 stipendi.

Allo scoramento che si registra poi per i mancati pagamenti si aggiunge quello per il silenzio che giunge dalla Regione malgrado i due organi di inchiesta attivati che dovevano aiutare a prendere una decisione definitiva sul futuro dell'Aias.

Istituito il 16 aprile il tavolo tecnico di accertamento su crediti e debiti dell'azienda doveva impiegare un mese a dare quelle risposte che ancora si attendono nonostante siano trascorsi quasi altri 4 mesi. Stesso disappunto per i lunghissimi lavori della Commissione d'Inchiesta sullo stato d'insolvenza dell'Aias.

Alcune settimane fa l'assessore Nieddu chiedeva pazienza al fine di ultimare l'analisi dei tanti dati da vagliare. Pazienza che i sindacati non sono più disposti a concedere: "Serve uno sciopero generale" afferma il segretario sulcitano della Uil Fpl Efisio Aresti. "La settimana prossima - aggiunge - le segretarie regionali di Cgil, Csil Uil Fp si incontreranno per programmarlo: è l'extrema ratio ma viste le tante promesse disattese continuare a chiedere mediazioni in Prefettura o incontri in assessorato che non portano a nulla non ha più senso".
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