"Il futuro dei finanziamenti del Psr 2021-2022 per la Sardegna dipende dal Consiglio dei ministri del 21 maggio prossimo, l'Isola rischia di non vedersi riconoscere l'insularità e l'Obiettivo 1 già decisi a Bruxelles".

È l'allarme lanciato da Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli.

"Mai avremo immaginato che quasi alla scadenza delle domande di alcune misure, e con centinaia di istanze dei bandi 2016 ancora non pagate, non si sapesse ancora quanto spetta all'agricoltura sarda per il 2021 e 2022 - afferma –, sebbene siano fondi che l'Europa ha già concesso e liquidato all'Italia".

Per Tore Piana "sulla ripartizione dei fondi è in atto tra le Regioni uno scontro senza precedenti, da mesi, nel silenzio della politica sarda".

Da una parte le Regioni del sud e dall'altra quelle del nord, con cui stavolta è schierata anche la Sardegna.

"L'Isola rischia non meno di 150 milioni di euro in due anni - denuncia - perché la cosiddetta Pac Ponte non le riconosce né l'Obiettivo 1 né l'insularità, che valgono circa 75 milioni all'anno".

Quello in Consiglio dei ministri potrebbe essere l'ultimo atto dello scontro che si trascina senza soluzione nella conferenza Stato-Regioni.

"Non si sa quale criterio di ripartizione verrà deciso", lamenta il presidente del Centro Studi Agricoli. "Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Basilicata e Umbria hanno coinvolto i propri rappresentanti perché le decisioni siano loro favorevoli - insiste - mentre in Sardegna pare che la questione non interessi nessuno".

Piana si appella alle istituzioni. "Parlamentari, consiglieri regionali e forze politiche isolani chiedano al governo - conclude - decisioni non penalizzanti per la Sardegna, riconoscendo l'insularità e che è già in Obiettivo 1".

(Unioneonline/F)

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