E vissero per sempre felici e contenti: così, di solito, si concludono le favole. Ma quanto dura quel per sempre nella dimensione disillusa della vita reale? Il maestro Ennio Morricone, scomparso in settimana, ha dedicato all’amore della vita, la moglie Maria, il suo “più doloroso addio”, regalandoci una bellissima riflessione su quella forza dei sentimenti che, spesso, è resa ancora più vigorosa dall’assenza. “Nell’amore, come nell’arte, la costanza è tutto” era solito dire.

L’amore, come concetto, è sempre una promessa di eternità, gli amori invece, nella loro imperfezione umana, devono fare i conti con la caducità e il cambiamento, con il fatto che tutto passa e tutto si trasforma.

L’amore eterno dura tre mesi, sosteneva Confucio. Per il filosofo Friedrich Nietzsche promettere amore per sempre è un non senso perché i sentimenti, a differenza delle azioni, non sono volontari e neppure prevedibili. L’unica cosa che ci si può promettere è il rispetto, in uno con l’impegno di fare del nostro meglio per nutrire il nostro sentimento giorno dopo giorno, sino ad intrecciare le nostre radici così solidamente da rendere inconcepibile una separazione, come nel libro “Il mandolino del Capitano Corelli”.

L’estate, con la leggerezza che si porta dietro, è la stagione preferita dagli amori. Alcuni finiscono, altri iniziano. Quanto dureranno? Il segreto della felicità, forse, è accontentarci dell’illusione di eternità, di un qui e ora, senza farci domande sul futuro, semplicemente godendo di quello che questo straordinario sentimento sa regalarci.

“L’amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte?” chiede il ritornello di una famosa canzone di Luciano Ligabue. No, in effetti io non conosco nessun altro modo. E voi?

Claudia Rabellino Becce
© Riproduzione riservata