Un numero fatale: il 13!
Temuto da molti, portafortuna per altriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Proviamo a immaginare la scena… cenone di Capodanno, tutto pronto, la tavola imbandita, i posti assegnati poi, all’improvviso una voce esclama, dopo aver contato gli invitati: “Ma siamo in tredici a tavola…porta male!”. Probabilmente qualcuno riderà dell’esclamazione, altri faranno finta di niente, magari ricorrendo a uno scongiuro di nascosto, altri ancora si preoccuperanno di come risolvere la situazione, proponendo di dividere la tavolata in due. Un bel tavolo da sei per i più giovani, uno da sette per i più attempati!
Naturalmente la scena immaginata è un po’ surreale, anche se l’idea che in tredici a tavola non si debba stare appartiene alla nostra tradizione. Risale naturalmente alla famosa Ultima cena di Gesù, dove alla mensa erano appunto in tredici e sappiamo poi bene quello che è successo finito il pasto! Fortunatamente, però, il nostro numero non è legato solo ad eventi tragici. Qualche anno fa “fare tredici” significava vincere una fortuna al Totocalcio e ancora oggi quando arriva la “tredicesima” (per i fortunati che ancora l’hanno) non si può non festeggiare. Insomma, siamo di fronte a una cifra che ha una infinità di connessioni, di rimandi di tipo storico, letterario, cabalistico e folkloristico come dimostra il volumetto Tredici (il Mulino, 2025, Euro 14,00, pp. 160. Anche Ebook) scritto da Vittorio Marchis, professore emerito del Politecnico di Torino e grande esperto di storia sociale.
Nel saggio, breve, ma densissimo di informazioni e di suggestioni, Marchis evoca l’Apollo 13, una missione lunare particolarmente sfortunata (ma a lieto fine) ma ci ricorda come andando molto indietro nel tempo, per i Maya tredici erano le fasi lunari in un anno di dodici mesi e quindi il tredici era un numero sacro. Per i giallisti, in primis Agatha Christie, essere tredici a tavola poteva indicare una situazione scabrosa o pericolosa, mentre molto rari sono i fiori che hanno tredici petali, quasi che la natura si sia rifiutata di “creare” questa cifra carica di simboli e anche di ambiguità. Nei tarocchi il tredici è la carta della morte e Lucifero è associato a questo numero. Per contrapposizione, nella smorfia partenopea la cifra tredici è collegata a Sant’Antonio così come nella Torah ebraica tredici sono le categorie di misericordia che circondano il popolo d’Israele e tredici sono gli attributi che sono riferiti a Dio. Tra scienza e letteratura, musica, arte e sport, il volume di Vittorio Marchis è il racconto di liberi e affascinanti nessi tenuti insieme da questo numero. Nessi che è bello scoprire, riscoprire in una sorta di gioco enigmistico che l’autore conduce con divertimento sornione.