#Tutti ne parlano: lo sguardo "cinematografico" di Sorrentino in ventitré ritratti letterari
La scrittura è una grande passione di Paolo Sorrentino, seconda probabilmente solo a quella per il cinema.
Il regista premio Oscar cura personalmente le sceneggiature dei suoi film e ha già all’attivo due romanzi di successo: Hanno tutti ragione del 2010 e Tony Pagoda e i suoi amici, pubblicato un paio di anni dopo.
La sua terza fatica letteraria, da poco nelle librerie, si intitola Gli aspetti irrilevanti (Mondadori, 2016, Euro 22,00, pp. 274) e rivela il tentativo di percorrere strade narrative alternative rispetto al classico romanzo.
Il libro si presenta come una galleria di ventitré ritratti letterari scritti dall’autore partendo da altrettanti ritratti fotografici opera di Jacopo Benassi.
Descrizioni frutto della fantasia e dell’impatto puramente visivo ed emotivo che le foto hanno avuto sul nostro regista-scrittore.
Sorrentino ha scelto di non sapere nulla delle persone fotografate: né nome, né generalità, né cenni biografici. Solo la pura immagine a fare da guida alla sue biografie "fantastiche".
Sono nati così il personaggio di Elsina Marone, miliardaria e impareggiabile ancheggiatrice. Oppure del boss della camorra, Salvatore Varriale, nascosto e forse dimenticato dagli amici in uno scantinato. E ancora Donna Emma, temibile portiera in uno stabile di Napoli o la sconcertante banalità del vanesio Settimio Valori, "infaticabile patrocinatore di se stesso", come lo definisce Sorrentino con divertito gusto corrosivo.
Anche con la penna in mano Sorrentino dimostra tutta la sua fantasia e sa descrivere come pochi il grottesco e la farsa che accompagnano le vicende umane. Si sbizzarrisce, va a briglia sciolta anche se a volte è eccessivo e barocco, come gli capita anche dietro la cinepresa.
Una tecnica che, se fatta propria, senza inibizioni e preconcetti, può divertire e far nascere la voglia di provare a immaginare quali storie si celano dietro i ritratti fotografici del libro.
Riconosciamo allora nell’anziana signora della foto la Elsina Marone di Sorrentino e in quell’uomo un poco sfuggente ritroviamo Settimio Valori.
Oppure quegli aspetti irrilevanti ispirano altro?
Roberto Roveda
